Justin Trudeau vuole rendere illegali le terapie di conversione e presenta una legge: “Sono umilianti e dannose per le persone LGBT”

Justin Trudeau e il Partito Liberale canadese presentano un disegno di legge contro le terapie di conversione.

05 Ott 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Justin Trudeau è da sempre un alleato della comunità LGBT, si è presentato con tutta la famiglia a diversi Pride, ha sfilato in mezzo a migliaia di cittadini LGBT e si è sempre scagliato contro l’omofobia. In questi giorni il Partito Liberale ha presentato un disegno di legge che criminalizza le orrende terapie di conversione (colgo l’occasione per consigliarvi di vedere Boy Erased) in Canada. Il Primo Ministro canadese in un lungo discorso ha sottolineato come sia impossibile modificare il proprio orientamento ed ha aggiunto che queste terapie sono dannose e umilianti.

“È giunto il momento di porre fine a questa inaccettabile pratica screditata che ha ferito troppi canadesi LGBTQ. La terapia di conversione è dannosa e degradante e non ha posto in Canada. Spero che tutti i partiti facciano la cosa giusta sostenendo questo disegno di legge. È nostro dovere garantire i diritti di tutti, per questo è importante che passi questa legge che protegge le persone LGBTQ”.

Purtroppo quello delle terapie di conversione non è un problema solo americano, in Italia infatti ci sono molte comunità – spesso cattoliche – che sostengono di poter convertire i gay in etero (qui trovate un video).

Vi invito a firmare la petizione di (Possibile LGBT) che chiede che le terapie di conversione vengano messe al bando anche in Italia.

“Le terapie di conversione sono uno dei sintomi più evidenti della discriminazione che le soggettività LGBTI+ subiscono ogni giorno. Esse rappresentano delle pratiche barbare che possono includere ipnosi e elettroshock e sono finalizzate alla repressione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Queste terapie lesive della dignità e dei diritti umani non hanno alcuna base scientifica e hanno un impatto sulla salute di chi li subisce aumentando i casi di ansia, depressione e suicidio specialmente tra i giovani. L’Italia non dispone di leggi che vietino tali pratiche nonostante nelle scorse legislature siano state presentate proposte che andavano in questo senso. Dopo la Germania, anche nel nostro Paese serve una legge di questo tipo. Per questo ci appelliamo ai Ministri Speranza, Bonetti e Lamorgese per far approvare una norma che metta al bando le terapie riparative e ne vieti la loro promozione. Il testo completo della lettera ed i primi firmatari li trovate”.

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