Gerry Scotti parla del suo ricovero per il Covid e attacca i negazionisti

Il conduttore contro chi non crede al CoronaVirus.

18 Nov 2020 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Lo scorso 26 ottobre Gerry Scotti ha rivelato di aver contratto il Covid. Dopo pochi giorni le condizioni del conduttore si sono aggravate e è stato ricoverato in ospedale.

Adesso che il celebre volto Mediaset è uscito dall’incubo, ha deciso di raccontare i momenti drammatici passati con il casco d’ossigeno, in un’intervista rilasciata a Renato Franco per Il Corriere.

“I medici mi dicevano di non spaventarmi: non la mettiamo in terapia intensiva ma in una stanza a fianco perché abbiamo bisogno di attaccare al suo corpo una serie di strumenti per monitorarla, per sapere se la sua macchina, il suo corpo, ha bisogno di cure particolari. Ero in una stanzina, di là c’era la sliding door della vita di tantissime persone. Con due altri pazienti ci strizzavamo l’occhio, dai che ce la fai. Ho appurato — stando lì, due notti e un giorno — che quella era l’ultima porta. Se decidevano di aprire quel varco… Io li vedevo tutti, vedevo 24 persone immobili, intubate, come nei film di fantascienza. Pregavo per loro invece che pregare per me.

Poi mi hanno curato con il casco con l’ossigeno. Quando ho raggiunto lo stadio massimo di necessità di assistenza mi hanno fatto indossare il casco salvifico, è l’ultimo step indolore della terapia prima che ti intubino. Per un paio di giorni a orari alterni ho dovuto indossarlo anche io, è stato un toccasana. L’avevo visto in tv, letto sui giornali, mi sembrava fantascienza. Ricordo lo slogan: il casco ti salva la vita. Adesso ho capito bene di che casco si tratta… Poi una mattina hanno girato indietro il letto e mi hanno riportato nella mia stanza”.

Gerry Scotti contro i negazionisti.

“Bisogna prenderli e lasciarli in quella stanzina un’ora. Non c’è bisogno di 36 ore come è stato per me. Sicuro che cambiano idea”.

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