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Gabriele Parpiglia svela perché ha lasciato il settimanale Chi: “Un fatto gravissimo”

Fabiano Minacci 23/06/2025

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Gabriele Parpiglia è stato per anni una penna del settimanale Chi, poi – all’improvviso – ha lasciato. A spiegare il perché è stato lui stesso al podcast Jas Do It, dove ha dichiarato senza troppi giri di parole che il settimanale è diretto «da uno che è Babbo Natale».

In merito al settimanale Gabriele Parpiglia ha detto che “ci deve essere un cambio redazionale” e che titoli “come ‘Sono single e riparto da me stessa’; ‘Ho perso l’amore ma ho imparato ad amarmi’. ‘Ci diciamo sì dopo 25 anni’, ‘Ci amiamo come il primo giorno’. Un tempo andavano bene, oggi non gliene frega niente a nessuno”.

Il settimanale Chi, per Parpiglia: “Diretto da uno che è Babbo Natale”

“C’è un settimanale che è diretto – con una finta direzione – da uno che è Babbo Natale. Ma io Babbo Natale lo amo perché porta i regali ai bambini, lui non porta le notizie ai lettori. E lì devi cambiare! Però finché all’editore va bene a me non me ne frega, tanto si è aperto il mondo delle newsletter che è il mondo del cambiamento. In America già alcuni giornalisti vengono assunti solo se hanno una newsletter. Sono più bravi, sono avanti. Là gli scrittori hanno iniziato a pubblicare – cosa che in Italia non sanno o fanno finta di non sapere – i libri. Pubblicano un capitolo a settimana sulla propria newsletter. E guadagnano milioni di euro l’anno”.

E ancora:

“Io, prima che mi dimettessi da Chi, facevo tutte le pagine di Chicche Di Gossip (una rubrica all’interno del settimanale, ndr), facevo le copertine, l’autore di Casa Chi, trovavo gli ospiti, dovevo condividere tutto sui miei social.. E se andavi a vedere i numeri e pensavi: devo fare l’autore, devo fare questo, devo fare quest’altro e ti dò pure i miei followers sui social, un altro po’ e devo pagare io. Era la follia. Io a un certo punto mi ero ritrovato che quasi dovevo pagare io per lavorare e io – che mi ero studiato tutto il sistema della newsletter – poi è successo un fatto gravissimo e ho detto ciao”.

 

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Gabriele Parpiglia sulla sua newsletter: “Quando ho scoperto chi agiva da dietro ho dato le dimissioni”

Il giornalista ha parlato della rottura con il settimanale Chi anche nella sua newsletter all’interno della prefazione della sua nuova rubrica, Chicchi di Chi, che potete leggere premendo qua.

Le chicche di gossip rappresentano davvero il punto cruciale del mio burnout quando lavoravo a “Chi”. Se dico che quella “era” la mia pagina, le mie pagine, le mie notizie, nessuno può contraddirmi. Le e-mail sono tutte nel mio computer e in quello dei miei legali. Era una soddisfazione bellissima vedere come con poche righe, con 6-7 notizie che portavo al giornale (nel 90% dei casi grazie al mio lavoro), queste poi diventavano lanci ANSA, notizie per altri, scoop, anticipazioni… C’era persino chi le “fotocopiava” e poi pubblicava la notizia in copertina su altri giornali, appropriandosene. Insomma, era il mio motivo di vanto. Già, ma fino a un certo punto. Fino a quando non mi sono ritrovato per un lungo, lunghissimo tempo a essere “umiliato”, raggelato, oscurato, insomma, burnoutizzato… e usato solo tramite un messaggino: “Gabriele, lunedì le chicche”. E voi non capite quanto possa essere stato frustante. Dilaniante. Umiliante. E ho vissuto solo di questo per un lungo periodo.

Ma quando ho iniziato a reagire, a rialzarmi, a capire che ero ancora in grado di fare il mio lavoro e finalmente si è riacceso il cervello (perché il burnout ti rende immobile, ti fa dubitare, fa crescer le tue insicurezze, ti uccide dentro lentamente con mezzucci subdoli, usati da gente ancor più subdola) ho usato ogni mezzo per capire che cosa stesse succedendo. In questo momento non posso raccontarvi tutto, ma lo farò appena sarà possibile. Mettiamola così: a un certo punto non “mi hanno visto arrivare” e si sono incartati con le loro strategie di “carta” e li ho fregati totalmente. Non vedo l’ora di poter dire: “Guardate quanto siete stati furbi e documentarlo”. Ma ora non posso. Pazienza. Tutto scorre… Dicevo: quando ho scoperto chi agisse da dietro e come lo faceva, ho dato le dimissioni subito, via PEC senza pensarci, e per prima cosa ho registrato tutto ciò che è utilizzabile con “Chicche di Gossip”. Anche il dominio “Chicche di gossip tesoro” per dire (rido da solo). Ma dato che l’ufficio brevetti è lento, iniziamo così. Con i “Chicchi di gossip”.

Che idea vi siete fatti a riguardo?

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