Totti: “Ilary? Non sono stato io a tradire per primo, ho sgamato messaggi di un uomo che la invitava in hotel”
11 Set 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti
Francesco Totti ha deciso di vuotare il sacco e lo ha fatto tramite una lunghissima intervista al Corriere dove ha ammesso di stare con Noemi Bocchi, una donna che l’ha aiutato a uscire dalla depressione causata dai tradimenti di Ilary Blasi.
“Il mio amore con Ilary? Tutto mi sarei aspettato tranne che finisse così. […] Parlo perché ho letto troppe sciocchezze, in particolare una: che il colpevole della rottura sarei soltanto io. Che il matrimonio sarebbe finito per colpa del mio tradimento. Non sono stato io a tradire per primo”.
E ancora:
“A settembre dell’anno scorso sono cominciate ad arrivarmi le voci: guarda che Ilary ha un altro. Anzi, più di uno. Mi pareva impossibile. Invece ho trovato i messaggi. […] Così le ho controllato il cellulare. Non l’avevo mai fatto in vent’anni, né lei l’aveva mai fatto con me. Però quando mi sono arrivati avvertimenti da persone diverse, di cui mi fido, mi sono insospettito. Le ho guardato il cellulare. E ho visto che c’era una terza persona, che faceva da tramite tra Ilary e un altro. […] Alessia, la parrucchiera di Ilary, la sua amica”.
Per l’ex calciatore è stato uno choc soprattutto.
“Chi era l’altro? Non mi faccia dire il nome. È una persona totalmente diversa da me, che appartiene a un mondo lontanissimo dal mio, e per fortuna. È stato uno choc. Non solo che Ilary avesse un altro; ma che potesse avere interesse per un uomo del genere. Eppure l’ha avuto”.
Francesco Totti: “Nel telefono di Ilary Blasi messaggi come ‘”vediamoci in hotel, no è più prudente da me”
“Cosa dicevano i messaggi? Qualcosa tipo: vediamoci in hotel; no, è più prudente da me. Mi sono tenuto tutto dentro. Non l’ho detto a nessuno, neppure a Vito Scala, l’amico che è al mio fianco da quando avevo undici anni. Io non sono uno che chiude un occhio, ma ho preferito far finta di niente. Ho mandato giù, per non sfasciare la famiglia, per proteggere i ragazzi. Soffrivo come un cane. Lei mi diceva: quest’anno rimango un po’ di più a Milano, torno meno a Roma, e io pensavo: ci credo, hai quest’altro… Ma speravo ancora che non fosse vero”.
Una svolta inaspettata che cambia le carte in tavola.