Francesca De André, l’ex Giorgio è stato condannato a tre anni: “Stava per uccidermi”

04 Apr 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Francesca De André e il suo ex fidanzato

Durante la sedicesima edizione del Grande Fratello anche Barbara d’Urso si è accorta di comportamenti anomali di Giorgio Tambellini nei confronti dell’allora fidanzata, Francesca De André, e per questo l’ha rimproverato in diretta. Nonostante tutto i due sono tornati insieme dopo la fine del reality e nel 2022 è successo il peggio, l’ex gieffina infatti ha dichiarato di essere stata picchiata dal 39enne: “Il mio fidanzato stava per uccidermi. Ricordo una serie di calci in testa, poi il vuoto. Mi ha salvato la vicina. Spero finisca in galera e che lì gli capiti il peggio“.

Dopo la denuncia fatta dalla nipote del cantautore ligure, ieri a distanza di due anni è arrivata la sentenza, a rivelarlo in anteprima è stato il quotidiano toscano Il Tirreno. Giorgio è stato condannato a 3 anni e 3 mesi. Secondo il tribunale di Lucca, l’uomo è colpevole di lesioni personali e maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna Francesca De André: “Il pm Paola Rizzo aveva chiesto una condanna a 4 anni. La giovane donna il 21 aprile 2022 finì al pronto soccorso del San Luca per le lesioni e le ecchimosi al volto e alla testa giudicate guaribili in 21 giorni e presentò una denuncia ai carabinieri in cui accusava l’allora fidanzato con la procura che dispose il divieto di avvicinamento. – riporta Il Tirreno – De Andrè aveva depositato al giudice una relazione in cui ci sono anche referti medici in varie epoche provenienti dal pronto soccorso di ospedali milanesi in un periodo compreso tra il 2020 e il 2021 antecedente all’episodio di Capannori. “E’ una condanna troppo bassa” commenta con il Tirreno la nipote del cantautore genovese“.

Francesca De Andrè a Chi: “Il mio ex compagno stava per uccidermi”.

“Mi ha colpito, picchiato anche mentre ero a terra incosciente. Non appena ho ripreso i sensi, la mia vicina di casa, che aveva sentito le urla, mi ha salvato: mi ha portato da lei e, spaventata, ha chiamato Carabinieri e ambulanza. Ma anche lui li aveva chiamati, per coprirsi le spalle. Il comandante Massimiliano De Luca, al quale devo tutto, ha capito immediatamente la situazione. In quel momento è successo il delirio. Lui è scappato da dietro casa, nel bosco, portando con sé il mio cellulare dove c’erano le prove di altre aggressioni.

Sono finita in ospedale in codice rosso. Dapprima mi hanno diagnosticato venti giorni di prognosi: e questo è stato un dramma, perché sotto i ventuno giorni lui non lo potevano trattenere in custodia. La Tac alla testa, però, ha evidenziato un trauma cranico, e poi c’era il corpo completamente tumefatto. Ero irriconoscibile. I capi di accusa sono così aumentati e spero che la legge lo spedisca diritto diritto in carcere, dove gli auguro il peggio. Perché uomini così la devono pagare!”

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