Eurovision, l’Ucraina chiede l’espulsione della Russia: la decisione dell’organizzazione

25 Feb 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

eurovision 2022

Fra due mesi e mezzo a Torino si terrà l’Eurovision Song Contest che vedrà sfidarsi a colpi di canzoni tutti i paesi europei e non solo. Ieri però, come tutti sappiamo, la Russia ha invaso l’Ucraina dichiarandogli guerra e questo ha creato indignazione e scompiglio. Alla luce di ciò l’emittente di stato ucraina ha chiesto agli organizzatori dell’Eurovision Song Contest di squalificare la Russia e non ammetterla ai giochi.

Il comunicato è stato inviato proprio ad Ernotte Cunci, Presidente di France Television e dell’EBU che organizza l’Eurovision.

“Vorremmo sottolineare che l’Eurovision Song Contest è stato creato dopo la seconda guerra mondiale per unire l’Europa” – si legge nel comunicato – “In considerazione di ciò, la partecipazione della Russia come aggressore e violatore del diritto internazionale all’Eurovision di quest’anno mina l’idea stessa della competizione. Si prega di notare che la partecipazione della Russia al concorso di quest’anno è fornita dalla compagnia televisiva e radiofonica statale tutta russa, che è uno strumento del potere del Cremlino nella guerra dell’informazione contro l’Ucraina e viola costantemente gli standard giornalistici alla base delle trasmissioni pubbliche. L’esclusione della Russia da questo evento canoro su larga scala sarà una potente risposta da parte della comunità internazionale delle emittenti pubbliche alle inaccettabili azioni aggressive e illegali della Federazione Russa e il sostegno alla politica di aggressione ostile delle emittenti statali del paese”.

Eurovision, la risposta degli organizzatori

Nonostante la guerra e la richiesta formale, gli organizzatori dell’Eurovision hanno dichiarato che la Russia non sarà squalificata essendo la competizione un concorso apolitico.

“L’Eurovision Song Contest è un evento culturale non politico che unisce i paesi e celebra le differenze attraverso la musica. I membri dell’EBU sia in Russia che in Ucraina si sono impegnati a partecipare all’evento di quest’anno a Torino e intendiamo accogliere e far partecipare artisti di entrambi i paesi a maggio. Naturalmente, continuiamo a seguire da vicino gli sviluppi”.

Se la Russia dovesse davvero mandare a Torino il proprio delegato immagino già i fischi che riceverà da tutto il pubblico. Sarà anche un evento apolitico, ma è difficile girarsi dall’altra parte e fingere che non esista nulla.

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