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Eurovision, 5 paesi minacciano il ritiro: “Fuori se ci sarà Israele”

Anthony Festa 13/09/2025

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La partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest ha scatenato forti contestazioni e delle rivolte già nel 2024 durante le esibizioni di Eden Golan e lo scenario si è ripetuto quest’anno con le performance di Yuval Raphael. La situazione adesso però ora si è fatta ancora più incandescente, perché diversi paesi stanno minacciando il ritiro ed è anche dovuto intervenire il direttore dell’evento che a maggio 2026 sbarcherà a Vienna, Martin Green.

Eurovision Song Contest, cinque paese pronti a ritirarsi.

Con un comunicato ufficiale la tv irlandese ha fatto sapere che se la delegazione di Israele sarà presente a Vienna, l’Irlanda si tirerà fuori: “La partecipazione dell’Irlanda sarebbe inconcepibile, date le continue atrocità in corso a Gaza“. La stessa posizione è stata prese anche dalla Spagna, in questo caso a parlare è stato Ministro della Cultura Ernest Urtasun: “Siamo profondamente preoccupati per l’utilizzo dell’Eurovision come piattaforma di legittimazione politica e adesso faremo le nostre valutazioni“.

Anche l’Islanda si è accodata a l’Irlanda e la Spagna e ieri l’ha fatto anche la Slovenia, da parte di Ksenija Horvat, direttore di RTV Slovenija: “Mi rivolgo ancora una volta a voi per esprimere serie e crescenti preoccupazioni in merito alla continua partecipazione di Israele agli eventi dell’EBU, in particolare all’Eurovision Song Contest. In qualità di organo di informazione pubblico responsabile nei confronti del pubblico, RTV Slovenija è sottoposta a crescenti pressioni per rispondere a tali preoccupazioni. Se l’EBU non dovesse adottare misure concrete e non dovesse affrontare la questione, prenderemo in considerazione la nostra partecipazione a futuri eventi dell’Eurovision. Saremo costretti a farlo se l’EBU continuerà a non affrontare queste questioni chiave sia da una prospettiva etica che di interesse pubblico“.

Come se già non bastasse, oggi anche l’Olanda attraverso un comunicato della tv Avrotros ha annunciato il proprio ritiro nel caso che Israele non venisse escluso: “Questo show è nato con l’intento di unire i popoli dopo anni di conflitti, la musica rappresenta da sempre una forza unificatrice basata su valori quali la pace, l’uguaglianza e il rispetto. Ma non si può non vedere la situazione a Gaza, con questa continua e grave sofferenza umana che rende impossibile giustificare la partecipazione di Israele alla competizione“.

L’intervento del direttore Martin Green.

Dopo le minacce di ritiro di cinque paese, poche ore fa il direttore dell’Eurovision Song Contest, Martin Green ha rotto il silenzio: “Comprendiamo le preoccupazioni e le opinioni radicate che circondano il conflitto in corso in Medio Oriente. Stiamo ancora consultando tutti i membri dell’EBU per raccogliere opinioni su come gestire la partecipazione e le tensioni geopolitiche che circondano l’Eurovision Song Contest. Le emittenti hanno tempo fino a metà dicembre per confermare la partecipazione all’evento del prossimo anno a Vienna. Spetta a ciascun membro decidere se partecipare o meno al concorso e rispetteremo qualsiasi decisione presa dalle emittenti“.

Come finirà questo braccio di ferro? Sarà Israele a fare un passo indietro? L’organizzazione lascerà che questi cinque paesi si ritirino?

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