Rivolta durante la nuova esibizione di Israele all’Eurovision, i video

11 Mag 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Rivolta per Israele a l'Eurovision

Sarà stato il passaggio in finale di Eden Golan, la denuncia fatta da un giornalista spagnolo (supportato dalla tv nazionale spagnola) contro i colleghi israeliani, i voti dall’Italia, ma le proteste contro Israele ieri all’Eurovision Song Contest si sono moltiplicate. Durante l’esibizione di Eden al Jury Show c’è stata una sorta di rivolta del pubblico, parlare di contestazione è riduttivo. Urla, fischi, cori sulla Palestina e grida così forti che sovrastavano la voce della cantante.

Rivolta durante la performance di Eden Golan.

Nonostante la rivolta degli spettatori, Eden Golan ha continuato a cantare ed ha portato a casa la sua esibizione. Va detto che l’artista ha fatto delle “prove” speciali nel suo camerino, proprio per imparare a gestire situazioni così complicate. Eden nel backstage dell’Eurovision ha cantato mentre i suoi assistenti le urlavano offese e slogan pro Palestina, una simulazione di quello che avrebbe dovuto affrontare sul palco.

Intanto anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è espresso sulla situazione a Malmo: “Stai gareggiando non solo all’Eurovision in modo che ci rende orgogliosi, ma stai gareggiando con successo di fronte a una brutta ondata di antisemitismo e stai resistendo a tutto questo rappresentando lo Stato di Israele con grande onore. Quando ti fischiano, noi gridiamo evviva per te“.

Eden Golan, l’intervista di pochi giorni fa.

“Le prove stanno andando benissimo. Stiamo perfezionando tutto per darvi la miglior esibizione possibile. Ho lavorato così tanto per essere dove sono adesso, non mi sono mai arresa. Adesso è incredibile sentire il calore di chi mi apprezza. Davvero, è come un sogno che è diventato realtà.

Cosa significa per me rappresentare il mio paese proprio quest’anno? Per me è una cosa importante ed ha un significato profondo per quello che il mio popolo ha attraversato. Sono qui per dimostrare che andiamo avanti, che facciamo sentire le nostre voci, che non ci arrenderemo mai e che mettiamo sempre il cuore in tutto. La mia dedica alle vittime del 7 ottobre e agli ostaggi? Il mio pensiero va spesso a loro. Per questo ho deciso di dedicare I Don’t Want to Miss a Thing a tutti loro”.

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!