Elodie parla di Andrea Iannone e dice la sua su matrimonio, figli e Sanremo

05 Giu 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Elodie in questo periodo sta vivendo la sua Black Nirvana era e dopo aver annunciato il tour negli Stadi (per adesso farà tappa a Milano e Napoli), ha deciso di rilasciare un'intervista a Vanity Fair dove ha parlato di Andrea Iannone, Festival di Sanremo e patriarcato.

Elodie in questo periodo sta vivendo la sua Black Nirvana era e dopo aver annunciato il tour negli Stadi (per adesso farà tappa a Milano e Napoli), ha deciso di rilasciare un’intervista a Vanity Fair dove ha parlato di Andrea Iannone, Festival di Sanremo e patriarcato.

A chi la vorrebbe co-conduttrice insieme ad Annalisa della prossima edizione del Festival di Sanremo di Carlo Conti, Elodie ha risposto: “Se ripeterei l’esperienza? No, ora sono concentrata sulla musica. Poi chissà, accolgo sempre quello che arriva. Per Annalisa sarebbe una bella cosa“. Mentre su Andrea Iannone si è sbilanciata: “La vita mi ha portato Andrea, che non mi aspettavo proprio e che amo così tanto“. […] “Sono impegnativa e capricciosa, questo sì. Ho bisogno di attenzioni, tantissime. Andrea me le dà. È dolce. Comprende desideri, limiti, voglia di fare sempre di più sul lavoro. Ed è il mio migliore amico“.

Ha poi parlato di figli e di matrimonio: “Figli? Ci sto pensando. Ho anche preso in considerazione l’ipotesi di congelare gli ovuli. Sulle nozze non so, dipende da come si fanno le cose. Può essere pur sempre una festa. Adesso c’è il matrimonio di mia mamma. Per l’occasione mi ha chiesto di cantare una canzone a cappella e io muoio, perché mi imbarazza: la mia irruenza nasconde una forma di timidezza. Però non posso proprio tirarmi indietro

Elodie, il gender gap nel mondo della musica

“Oggi ci sono molte più donne in classifica rispetto a cinque anni fa. Tutti stiamo lavorando al superamento del gender gap, anche gli uomini con una certa intelligenza. Ripenso a quando io ho cominciato questo mestiere: l’idea di una femminilità prorompente infastidiva. Non ho trovato subito delle persone che l’hanno compresa. Il mio desiderio di usare il corpo come Raffaella Carrà – e non mi sto paragonando a lei – divideva. Ho dovuto discutere, nell’ambiente volevano che stessi al mio posto, che mi limitassi a fare musica leggera e basta”. […] “Spesso sono le donne a essere spaventate da come uso il mio corpo, che è una forma di libertà. Non comprendono la dignità delle mie scelte. E credono che così non lasci spazio alle parole, invece sono un essere parlante”.

Gli episodi di sessismo

“Li ho subìti, solo che a volte è complicato rendersene conto sul momento. Non sono mai stata vittima di molestie. Da piccola, però, mentre facevo la cameriera, mi sono imbattuta in un datore di lavoro che non è stato delicato. Mi sono spostata e gli ho detto: “Che stai a fa’?”. Poi l’ho preso da parte e ho cercato di spiegargli che non era il modo. Lui non voleva capire, sminuiva: “È uno scherzo tra me e te”. L’ho lasciato lì nella sua vergogna. […] Ora per ogni gesto che mi fa suonare il campanello d’allarme del patriarcato pretendo spiegazioni: “Che vuol dire?”. Sono convinta che, soltanto sottolineando giorno dopo giorno gli atteggiamenti sbagliati, possano essere corretti”.

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