Coppia gay cacciata dalla spiaggia: “Ci sono dei bambini!”

01 Ago 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Coppia gay allontanata dalla spiaggia

L’omofobia non va in vacanza e ogni anno siamo costretti a leggere di qualche caso di discriminazione negli stabilimenti balneari del nostro paese. Sabato pomeriggio a Tirrenia (Pisa) una coppia gay è stata allontanata dalla spiaggia. I due ragazzi si sono scambiati qualche bacio e sono stati invitati ad andarsene perché lo stabilimento avrebbe chiuso poco dopo, ma gli altri clienti sono rimasti indisturbati ai loro ombrelloni.

“Ufficialmente perché lo stabilimento doveva chiudere anche se è stato detto solo a noi e molte altre persone hanno continuato a restare in spiaggia senza problemi o avvisi.

Così abbiamo chiesto spiegazioni. Ci ha risposto il bagnino. – si legge sul Tirreno – Ha detto ‘se volete fare certe cose potete andare alla spiaggia libera e restare lì anche tutta la notte’. Poi anche la titolare ci ha detto ‘Certi atteggiamenti davanti ai bambini non vanno bene'”.

E dopo aver letto certe notizie viene da chiedersi dove sia la potente lobby gay che comanda il mondo e contro cui urla Giorgia Meloni. La signora invece di prendersela contro chi discrimina pare avercela con i discriminati. Che la Madonna (Ciccone) ce la mandi buona il prossimo 25 settembre.

Coppia gay cacciata dalla spiaggia libera.

Quello della coppia a Tirrenia non è certo il primo caso di omofobia dell’estate 2022 in Toscana. Qualche settimana fa sempre sul litorale pisano è toccato ad altri due ragazzi.

“Eravamo distesi – ha riferito la coppia a Gay.it – e ci stavamo dando dei baci, tutto qua. A un certo punto si sente gridare dall’ombrellone accanto. ‘Basta, basta, via, smettetela’. Inizialmente non abbiamo nemmeno capito cosa stesse succedendo, poi ci siamo alzati e abbiamo visto che ce l’avevano con noi. ‘Andate in bagno e fate come vi pare. Ma qui all’aperto, no. Fate come Dio comanda, ci sono dei bambini. Non ci importa niente delle vostre scelte, ma davanti ai bambini queste cose non le potete fare. Mio figlio mi chiede che state facendo e non glielo posso ancora dire. A 18 anni può fare quello che vuole’.

C’era parecchia gente. E devo dire con dispiacere che tutti guardavano e nessuno è intervenuto. Solo due ragazze, del Nord Europa, sono venute alla fine a portare solidarietà: “ci dispiace molto”, ci hanno detto, “avete fatto bene a rispondere e noi facciamo il tifo per noi. Queste scene non si possono vedere’. Quindi ringraziamo almeno loro che sono state carine”.

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