Chiara Ferragni a favore del DDL Zan si scaglia contro i senatori omofobi

15 Lug 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

chiara ferragni

Chiara Ferragni questa settimana ha seguito il dibattito in Senato sul DDL Zan dove, molti rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia, hanno dato il peggio di loro. C’è chi ha parlato di lobby degli smalti da uomo, chi di eterofobia, chi di Genitore/Genitore 2 e chi anche degli europei appena vinti. Insomma, il classico circo tricolore a discapito della comunità LGBT+.

Per questo motivo si è sfogata su Instagram manifestando tutto il suo sdegno a riguardo.

“Ho appena finito di vedere alcuni interventi di oggi in Senato sul DDL Zan” – si legge su Gay.it – “Ho sentito senatori parlare di ciccioni, altri ululare e fischiare come fossero in uno stadio e non nel Senato della Repubblica, altri definire l’omofobia uno pseudopericolo, altri parlare ancora di genitore 1, genitore 2 e di calciatori. Si è parlato di cartoni animati e di eterofobia. La discussione su un disegno di legge così importante poteva e potrebbe essere ancora l’occasione per la politica di mostrare al Paese il suo volto migliore. Invece in tanti hanno scelto ancora di dare vita a spettacoli non degni né dell’importanza dell’argomento, né dei luoghi in cui è discusso”.

E ancora:

“Il DDL Zan non c’entra nulla con gran parte delle cose dette oggi in Senato. Non impone niente a nessuno. Si assicura solo che una legge che già esiste in Italia da tanti anni, la legge Mancino, estenda le sue tutele anche alle vittime di discriminazione per l’orientamento sessuale, l’identità di genere, il sesso e la disabilità. Tutto qui. Se questa legge già esiste da tanti anni per difendere le vittime di razzismo, e non ha mai tolto il diritto di parola e di critica a nessuno, perché non può esistere anche per le vittime di queste discriminazioni?”.

Chiara Ferragni: “Dovremmo educare a non odiare”

Ovviamente il suo discorso non fa una piega ed è concluso con queste parole:

“Diciamo sempre che l’odio va combattuto solo con la repressione ma anche con l’educazione, perché non educare i nostri figli a non odiare gli altri? A non discriminare? A non far soffrire altri bambini che possono essere i nostri stessi bambini? Perché dei principi di semplice buonsenso come questi devono dividere il paese e la politica? Dovrebbero essere patrimonio di tutti. E dovrebbero elevare il dibattito. Il bello dei diritti è che si possono dare a tutti senza togliere niente a nessuno. E allora perché non possiamo essere migliori di ciò che abbiamo visto e sentito oggi? Migliori di così?”.

Un discorso semplice che, purtroppo, molti senatori di destra non capiscono (o non vogliono capire). La società è molto più evoluta della politica, è un dato di fatto.

chiara ferragni

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