Chiara e Fedez hanno detto no al Qatar: “Ci volevano pagare”

14 Dic 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Fedez e Chiara Ferragni

Sono centinaia i personaggi celebri pagati al Qatar per sponsorizzare il paese durante i mondiali di calcio. Molti hanno accettato le generose offerte (Maluma mi senti?), ma per fortuna c’è anche chi ha saputo dire di no e tra questi ci sono anche Chiara Ferragni e Fedez. Durante una recente live il cantante di Mille ha rivelato: “Ci avrebbero pagato per andare in Qatar, ma noi abbiamo detto di no“. Gli ha fatto eco la moglie: “E poi vedere fashion icon mette un po’ tristezza. Si parla tanto di diritti e poi… anche brand italiani che poi si sono esposti, non ha senso vederli lì. Non ha molto senso secondo me“. Una scelta più che giusta e comprensibile, anche perché accettare l’offerta del Qatar avrebbe cozzato con le battaglie che Chiara e Fedez hanno sposato in questi anni.

Non solo Chiara Ferragni e Fedez.

Anche Fiorello si è espresso in maniera critica sui mondiali del Qatar durante Aspettando Viva Rai2: “Si dovrebbero ritirare tutti. Un Paese dove tutti gli abitanti, ‘i qataresi’ (ride, ndr), sul loro zerbino hanno scritto ‘Diritti umani’. E loro li calpestano ogni giorno. Avete sentito cosa hanno detto degli omosessuali? Tutti i tifosi e gli addetti ai lavori saranno chiusi in una Fan Zone, in uno spazio ristretto, e se poi escono da lì saranno arrestati“.

Dua Lipa ha addirittura rifiutato di essere associata in alcun modo al paese che sta ospitando i mondiali. La popstar è intervenuta sia su Twitter, che in un’intervista per chiarire la sua posizione.

“No, non mi esibirà alla cerimonia di apertura di questi mondiali. Farò il tifo per l’Inghilterra da lontano e non vedo l’ora di visitare il Qatar quando avrà rispettato tutti gli impegni in materia di diritti umani che aveva preso quando ha vinto il diritto di ospitare la Coppa del Mondo. Certe convinzioni di quel paese vanno contro i miei valori. Il Qatar prendendo i Mondiali di Calcio ha preso impegni sui diritti umani, ma non sono stati rispettati in modo soddisfacente. Né sui diritti dei lavoratori migranti, né sui diritti delle donne, né sui diritti della comunità LGBT+, né sul diritto di libertà di espressione. Che tipo di messaggio manda se questi impegni per loro non significano nulla? Personalmente non ho nulla contro il Qatar, ma non mi piace essere finita nella lista dei cantanti che si sarebbero esibiti alla cerimonia d’apertura”.

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