Caparezza si ferma e spiega il motivo: “Ho l’acufene”

24 Giu 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Caparezza si ritira

In una recente intervista concessa al Resto del Carlino Caparezza ha annunciato il suo stop. Il cantante pugliese dopo la serie di concerti che farà quest’estate si fermerà (per adesso) con gli show live. Alla base di questa decisione il disturbo uditivo che ha da anni l’artista. Caparezza infatti ha confessato di soffrire di acufene, un problema all’orecchio che anche in assenza di rumori, fa sentire fischi e ronzii molto fastidiosi.

“Adesso faccio questi venti concerti e mi fermo. Non posso rischiare troppo. Tutto questo dipende dall’attività live. D’altronde nella vita tutte le cose belle finiscono col toglierti qualcosa. A me questo fischio continuo ha modificato l’udito. Lì per lì, quando ho scoperto di non poter più ascoltare la musica in cuffia, sono andato in crisi, pensando al mio corpo come a una prigione. Così ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho capito che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro, distrarmi.Soffrendo di acufene e ipoacusia non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato.

In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che m’hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l’ho fatto ma non è cambiato alcunché. Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo. Dopo 7 anni di lotta ho capito che devo tenermi il mio deficit uditivo. E pensare ad altro, magari ai fumetti.”.

Caparezza: Larsen, il testo.

L’ho conosciuto tipo nel 2015
Visto che ancora ci convivo, brindo, quindi “cin”
Da allora nei miei timpani ne porto i sibili
Ogni giorno come fossi di ritorno da uno show degli AC/DC
Larsen

Fischiava per la mia tensione un po’ come si fa con i taxi

Senza una tregua, una continuazione, ma come si fa a coricarsi?
Da solo nel letto a dannarmi, nella stanza cori urlanti
Di colpo leggevo i labiali, quindi basta coi romanzi
Lo potevo calmare al mare

Quiete stellare, Antares
Con l’orecchio preso a mazzate
Conor McGregor, Alvarez
Uno squillo ossessivo, come un pugno sul clacson
Primo pensiero al mattino

L’ultimo prima di buttarmi giù dal terrazzo
Fischia l’orecchio, infuria l’acufene
Nella testa vuvuzela mica l’ukulele
La mia resistenza è quella zulu, cede
Se arriva Larsen te lo devi tenere
Fischia l’orecchio, infuria l’acufene
Nella testa vuvuzela mica l’ukulele
La mia resistenza è quella zulu, cede
Se arriva Larsen te lo devi tenere
Parlo di Larsen e metto mano alla fondina

Alzo la cortina
Sentivo fischi pure se il locale carico applaudiva
Calo d’autostima
Non potevo ascoltare la musica come l’ascoltavo prima
Io Lagostina, una pressione continua
La depressione poi l’ira

Mi rivolsi ad uno specialista

Che mi disse c’è una sola cura
Come prima cosa nella lista
Parla con l’orecchio, chiedi scusa
Poi compresse, flebo doppie
RM, ecodoppler
Ecodiete, ecatombe
Larsen indenne, era stalker

Credevano che fossi matto
Volevano portarmi dentro
Ho visto più medici in un anno
Che Firenze nel Rinascimento

Il suono del silenzio a me manca
Più che a Simon e Garfunkel
Nel cervello c’è Tom Morello che mi manda feedback
Hai voluto il rock? Ora tienilo
Fino alla fine

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