AresGate, Francesco Testi conferma le storie create a tavolino e sbugiarda Massimiliano Morra

29 Set 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Chi ha Netflix deve assolutamente vedere la serie Hollywood di Ryan Murphy perché Francesco Testi – intervistato da Selvaggia Lucarelli per TPI.it – ha raccontato la vita degli attori della Ares Film e le similitudini fra il cinema di Alberto Tarallo e quello della Hollywood del secondo dopoguerra è molto simile.

“Adua e Morra vivevano in una dependance nella villa di Tarallo a Zagarolo, io mi sono trasferito da Roma a Zagarolo per risparmiare sull’affitto e stare lì dove c’era la gente con cui lavoravo, ma ho affittato una mia casa e stavo per i fatti miei. Un paio di anni sono stato nella ex casa di Eva Grimaldi, che è di fianco alla villa di Tarallo. Poi mi sono comprato casa a Zagarolo. Garko viveva lì, in una villa. Anche Ursula, Andress Rossella Falk, Angelo Frontoni. E so che la Arcuri lì aveva comprato un terreno…”.

Francesco Testi smentisce però la setta “mi viene da ridere è una cosa ridicola”, ma conferma che l’ufficio stampa della Ares Film gestito da Enrico Lucherini (che oggi ha 88 anni) ha in più occasioni finto storie d’amore fra gli attori e aneddoti vari.

“Negli anni in cui io sono stato lì a me è stato chiesto di inscenare solo una cosa, e cioè la finta scazzotatta con Morra per gelosia, cosa di cui mi vergognavo pure. Chi l’aveva ideata? Lucherini, che era l’ufficio stampa di Ares Film e, come risaputo, un amante del cinema di una volta, delle paparazzate, delle storie create a tavolino. Mi sono turato il naso e l’ho fatto, ma nulla di così terribile. Era un po’ una vecchia roba alla Rock Hudson. Tarallo e Lucherini hanno sempre avuto quel riferimento lì delle produzioni americane, nella gestione degli attori e delle loro vite”.

E ancora:

“Non ho mai subito pressioni e con me non c’era bisogno di mettere in piedi delle recite, non ne avevo bisogno”.

Il video della finta rissa fra Testi e Morra

Il metodo Garko

“Io per un certo periodo ho guadagnato discretamente, poi certo non sono arrivato a guadagnare le cifre di Garko. Se c’è uno che si è arricchito è lui. Gabriel è stato un esperimento clamorosamente riuscito, creato da quel sistema lì. Poi, sai, quando è nato lui c’erano solo i giornali, oggi i social hanno rovinato il mercato. Tarallo e i direttori creavano copertine finte o vere, si creava il mito del sex symbol, poi la gente che ne sapeva di cosa fosse vero o no. Anche cambiare i nomi e le età, prima si poteva fare, ora no, dopo 5 minuti tutti sanno tutto”.

Francesco Testi, ecco perché ho lasciato l’Ares Film

“Ho cominciato ad avere problemi lì quando sono venuto meno alla regola che potevi scop***i chi volevi ma non dovevi avere relazioni fisse perché distraggono dal lavoro. Una cosa che può essere moralmente contestabile, ma a me all’inizio non ha pesato più di tanto.

Perché all’inizio era quello che volevo anche io, mille donne ma mai una storia seria, quindi non l’ho mai sentita come un’imposizione. Questo finché non mi sono innamorato di Reda, la mia fidanzata. Lì è nato il problema. Il rancore ce l’ho perché, dopo che ho fatto il protagonista del primo Furore, non mi avrebbero proposto di fare la seguente stagione morendo la prima puntata, se non mi fossi fidanzato seriamente”.

 

 

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