Amanda Lear: “Io nata uomo? Sono la prima vittima di fake news”

07 Mar 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Amanda Lear

Rai2 molto presto trasmetterà un documentario sulla vita di Amanda Lear – realizzato dal regista tedesco Gero Von Boehm – dal titolo Queen Lear, le vite di Amanda Lear.

In Francia è già stato trasmesso ed è stato un successo e per l’occasione la cantante è stata intervistata da Leonardo Martinelli per La Stampa.

“[…] Nel documentario si vedono le mie sfilate, una davanti a Elisabeth Taylor. Così forse in Italia la smetteranno di dire che tutto questo non è vero o che ho inventato le mie relazioni con Salvador Dalì o David Bowie: tutte le palle che si raccontano da Barbara d’Urso. Lì ci sono i filmati dell’epoca. Ho autorizzato il progetto anche per mostrare ai francesi quello che ho fatto in Italia, in particolare un programma all’avanguardia come “Stryx”, sulla Rai, nel 1978. Io, Grace Jones e Patty Pravo eravamo le streghe sexy.

Quel mestiere mi consentì di viaggiare. Anche a New York, dove la notte uscivo con Andy Warhol e la sua banda, andavamo al Max’ s Kansas City. Lì conobbi Nico, che era la musa dei Velvet Underground. Mi propose di dormire a casa sua. Che persona interessante, ma era matta come un cavallo. Poi finì male, dimenticata. Si drogava, si è persa”.

Amanda Lear: “Io uomo? Come sostenere che la terra è piatta!”

Martinelli ha poi ricordato a Lear di quando posò per PlayBoy nel 1978. “Ma, vedendo quelle immagini, come si poteva in quegli anni sospettare che lei fosse un uomo?“.

“È la stessa ragione per cui qualcuno continua a dire che la Terra è piatta” – ha risposto Amanda Lear – “Io sono stata la prima vittima delle fake news e dei complottisti. Dicevano che quelle foto erano ritoccate. La gente sparlava di me pensando forse di distruggermi. E invece hanno contribuito alla mia fama. Ecco, do questo consiglio alle vittime delle fake news di oggi sui social: utilizzatele a vostro vantaggio”.

La donna ha poi dichiarato che l’Amanda televisiva è molto diversa dall’Amanda della vita privata.

“Sono come Dalì: Dottor Jekyll e Mister Hide. In lui c’erano due personaggi schizofrenici: uno privato, adorabile, intelligente, colto. E l’altro pubblico, antipatico e odioso. So benissimo cosa vogliono da me, recito una parte. Poi ritorno a casa mia, mi tolgo il trucco, vivo coi miei gatti e miei olivi. Sono molto più angosciata e solitaria”.

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