Vannacci: “Troppi gay in tv, me li trovo sempre davanti”

11 Dic 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Vannacci parla di gay

Il generale Roberto Vannacci fra le pagine de Il Fatto Quotidiano è tornato a parlare del mondo LGBT+ e ovviamente non lo ha fatto nel migliore dei modi. Lo ha fatto attaccando direttamente Netflix e la tv che “infila gay” in ogni produzione indispettendolo e non poco.

“Perché Netflix non approva rappresentazioni se al suo interno non ci sono omosessuali? Io ho amici omosessuali ma sono pochissimi, perché quando accendo la tv devo sempre trovarmeli davanti? Perché la Disney modifica i suoi cartoni animati e finanzia i gay pride? Vogliamo estinguerci? La procreazione sarà affidata alle provette?”.

Non contento, Roberto Vannacci ha parlato di percentuali e statistiche.

“Ho preso i dati da siti che ne vanno fieri. Sostengono che in prima serata il mondo non-etero è rappresentato dal 22%  che contrasta col fatto che nella società è presente al 3,5%. C’è una regia. Ne parla un libro del 1989: la prima linea di sforzo è la desensibilizzazione, per vaccinare il mondo”.

Secondo lui, come scritto dal suo libro, c’è un piano per “inondare l’etere di messaggi omosessuali per desensibilizzare la società nei confronti della minaccia gay“. E no, personalmente non ho neanche le forze per commentare certe castronerie. Nel dubbio, Vannacci ha parlato anche di omosessualità nell’esercito.

“Se ci sono gay nell’esercito? Presumo ci siano. Se il 3,5% della popolazione non si riconosce nell’eterosessualità la stessa percentuale sarà nelle forze armate. Ma non indago. LGBT è una categoria protetta: ‘non normale’ si può dire a chiunque, ai carabinieri, agli armeni, e nessuno si lamenta; se lo si dice agli omosessuali arrivano le accuse di omofobia. Ecco il mondo al contrario”.

Se commentassi rischierei una querela, metto solo un’immagine.

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