Shawn Mendes vittima di bulli omofobi già da piccolo: “Deriso per la mia voce e gli atteggiamenti femminili”

Shawn contro la mascolinità tossica.

15 Dic 2020 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Niente da fare, i rumor sulla sua presunta omosessualità continuano a perseguitare Shawn Mendes. Dopo aver parlato di queste voci in un’intervista rilasciata al The Guardian, il cantante canadese l’ha fatto anche in un recente podcast di Dax Shepard.

“Continuano a chiedermelo. Però posso dire che per me è frustrante soprattutto perché ho degli amici molto cari che sono omosessuali e non riescono ancora a dichiararsi. Quindi provo rabbia soprattutto per loro. Se fossi gay starei bene, non fingerei mai. Diciamolo chiaro che non c’è nulla di sbagliato nell’essere gay, però non lo sono e quindi non posso fare coming out.

Ho anche paura a rispondere a queste domande che mi fanno. Su certi temi delicati è facile sbagliare e farsi scappare una frase non giusta. Cose che possono essere fraintese. Posso causare dolore se non sto attento alle cose che dico.

Tutti mi danno del ‘gay’ da quando avevo 15 anni. Ogni volta dicevo ‘Cosa significa? Cosa volete da me?’. Mi puntavano il dito contro per come suona la mia voce quando parlo, ma anche per come mi siedo e accavallo le gambe. Oppure anche per come mi muovo o le posizioni che ho quando sto seduto che possono essere femminili. Ho molto sofferto per questi attacchi.

Non sono cresciuto facendo wrestling o calcio. Da piccolo mi sono divertito con i miei look e ho sempre giocato in questo senso. La mascolinità tossica rende molti uomini degli idioti”.

Anche nel suo singolo Wonder Shawn Mendes aveva sfiorato l’argomento della toxic masculinity: “Mi chiedo, quando piango con il volto tra le mani, sono condizionato a credere che ciò faccia di me un uomo inferiore“.

Shawn Mendes parla della mascolinità tossica a ET.

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!