Rose Villain deve molto a Britney Spears: “Quando l’ho vista è scattato qualcosa”

16 Mar 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Rose Villain grazie a Britney

Dopo l’avventura sanremese, ieri Rose Villain è stata a Verissimo da Silvia Toffanin ed ha ripercorso la sua vita, da quando ha capito che avrebbe voluto fare musica, fino agli studi negli Stati Uniti e la pubblicazione del suo nuovo album. La cantante quando era ancora una bambina ha visto il video di Baby One More Time, in quel preciso istante la sua testa ha fatto un click (boom) ed ha iniziato a fantasticare di diventare una popstar, proprio come Britney Spears.

Rose Villain: “Quando ho visto Britney è scattato qualcosa”.

“Appena finito il liceo sono andata decisissima negli Stati Uniti. Tutto è iniziato quando da piccolissima ho visto il primo video musicale di Britney Spears, Baby One More Time, l’ho visto ed è scattato qualcosa. Io guardavo soltanto MTV. Quando ho visto quel video è successo qualcosa. Nella clip c’era quel tipo di popstar che esisteva solo in America. Noi in Italia abbiamo sempre avuto donne incredibili nella musica, ma quel tipo di popstar no. Vedere quella ragazza con i codini, quei look, che ballava e cantava. Io volevo essere proprio così e mi sembrava proprio una cosa americana.

Per queste ragioni ho sempre detto ai miei ‘io dopo la fine delle scuole voglio andare negli Stati Uniti’. Quindi ho finito le superiori e poi mi sono trasferita a Los Angeles dove ho fatto il conservatorio, mi sono diplomata, ma Los Angeles era davvero troppo lontano da casa e aveva un’energia che non combaciava troppo con la mia. Così mi sono trasferita a New York e lì ho iniziato a scrivere canzoni. Dopo è arrivato un contratto con un’etichetta importante, ma non è andata bene, forse energie sbagliate. La persona che mi seguiva è un grandissimo dell’industria discografica americana, ma credo non abbia capito quale era il mio progetto e la mia direzione. Voleva che io fossi un po’ più la bella ragazza con i fiocchi rosa che canta d’amore. Io invece volevo esprimere altro, per me la musica era uno sfogo. Quindi all’inizio ho ricominciato da indipendente. Adesso le cose sono cambiate e sono felicissima”.

La santa protettrice del pop ispira, illumina, guida e fa miracoli, basta chiedere…

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