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Quando le celebrità sfidano la fortuna: storie di vip nei casinò

Fabiano Minacci 29/04/2025

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Nel mondo patinato delle celebrità, dove tutto sembra sotto controllo e perfettamente orchestrato, c’è un luogo che riesce ancora a mettere tutti sullo stesso piano: il casinò. In quelle sale ovattate dal suono delle fiches e dal ronzio continuo delle slot machine, anche i VIP più blasonati si ritrovano a sfidare la sorte come chiunque altro. Per alcuni è un passatempo, per altri un’abitudine pericolosa. Ma in tutti i casi, il legame tra personaggi famosi e gioco d’azzardo ha sempre qualcosa di affascinante da raccontare.

La passione dei calciatori italiani per il gioco

Quando si parla di celebrità in Italia, non si può non iniziare dal mondo del calcio. I calciatori non sono soltanto idoli sportivi, ma veri e propri protagonisti della cultura popolare. E tra una partita e un ritiro, diversi di loro hanno avuto un rapporto stretto con il gioco d’azzardo. Basti pensare a Francesco Totti, che pur essendo un campione amatissimo e ineccepibile sul piano etico, non ha mai nascosto il suo apprezzamento per le carte e per qualche puntata sporadica in casinò. Sempre entro i limiti, certo, ma con quel gusto per il rischio che un numero 10 deve avere nel DNA.

Diversa invece la storia di Mario Balotelli. Il talentuoso attaccante, tra alti e bassi in campo, ha più volte fatto parlare di sé per le sue serate in luoghi di gioco. In alcuni casi, ha lasciato sul tavolo cifre importanti, senza battere ciglio. Chi lavora da anni nel settore sa che questo tipo di approccio – il classico “giocare grosso o niente” – è una spia chiara: il giocatore non cerca il guadagno, ma l’adrenalina. Una dinamica che, purtroppo, può sfuggire facilmente di mano se non si ha un controllo costante su impulsi e abitudini.

Eppure, non tutti i calciatori si approcciano al gioco allo stesso modo. Leonardo Bonucci, ad esempio, è stato visto in più occasioni nei casinò di Monte Carlo, ma sempre in contesti controllati e di puro intrattenimento. Nessuna notizia di eccessi o comportamenti rischiosi. Qui emerge una differenza fondamentale che spesso i meno esperti sottovalutano: non è il gioco in sé a essere problematico, ma il modo in cui lo si vive.

Attori, conduttori e la voglia di “normalità” tra le fiches

Anche il mondo dello spettacolo italiano ha la sua dose di storie legate al gioco. Prendiamo ad esempio Christian De Sica, volto amatissimo del cinema e della televisione. È stato fotografato in più occasioni nei casinò del Nord Italia, non come habitué, ma come curioso partecipante. Per molti attori, la sala da gioco rappresenta uno spazio di evasione dalla routine delle luci e dei riflettori. Un luogo dove, paradossalmente, si può essere “uno tra tanti”. Lo stesso discorso vale per Gerry Scotti, storico conduttore televisivo, che in passato ha raccontato in modo ironico di una sua sfortunata serata a Sanremo. Poche puntate al tavolo verde, qualche euro perso, e una grande lezione: “Quando non sai dove sederti, è meglio non farlo affatto”. Un principio che dovrebbe diventare mantra per tutti i novizi del settore.

Tuttavia, tra i frequentatori più assidui delle case da gioco c’è stato anche Fabrizio Corona, personaggio spesso al centro dell’attenzione mediatica. Corona ha ammesso pubblicamente di aver avuto problemi legati al gioco e di aver trovato difficile mantenere il controllo quando la posta in gioco diventava alta. In questi casi, il confine tra piacere e dipendenza si fa sottile, e il ruolo delle normative e delle tutele per il consumatore diventa fondamentale.

In effetti, con l’evoluzione del gioco online, anche molte celebrità hanno iniziato a preferire la comodità del digitale. Qui entra in gioco un altro tema delicato: la distinzione tra piattaforme autorizzate e alternative. Alcuni, infatti, spinti dalla curiosità o da vantaggi promozionali particolarmente allettanti, si sono avvicinati ai casino aams nuovi, spesso più regolamentati, ma talvolta affiancati da operatori internazionali che operano fuori dalla giurisdizione italiana.

È importante, quindi, saper distinguere le realtà serie e trasparenti da quelle meno affidabili. Un conto è divertirsi responsabilmente, un altro è finire in meccanismi poco chiari, soprattutto quando ci si espone pubblicamente come fanno i VIP. In fondo, che si tratti di una star del calcio o di un attore da prima serata, la logica del gioco è sempre la stessa: la fortuna può sorridere o voltare le spalle in un battito di ciglia. Ma come diciamo tra addetti ai lavori, chi sa leggere tra le righe della sorte, gioca due volte: la prima col cuore, la seconda con la testa.

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