Paolo Noise: “Ho posticipato di tre settimane il mio ricovero”, ecco perché

05 Giu 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Paolo Noise

Paolo Noise è ufficialmente rientrato in Italia dopo aver vissuto per un paio di settimane nella sua casa a Miami, dato che era impossibilitato fisicamente a fare lunghi viaggi. Dall’Honduras a Città del Messico, da Città del Messico a Miami, da Miami una breve sosta a New York e infine un volo diretto fino a Milano. Questa sera, infatti, sarà uno degli ospiti in studio di Ilary Blasi durante l’ottava puntata de L’Isola dei Famosi.

Cosa sia successo a Paolo Noise però non si sa. Sua moglie Stefania Caroli ha parlato di “cosa gravissima”, mentre la produzione del reality tace per rispetto della privacy. Lo stesso speaker, su Instagram, ha confessato che non vuole entrare nel dettaglio della sua condizione.

“La mia scelta di non entrare nel dettaglio del mio stato di salute o nei dettagli più intimi della mia fragilità, credo che sia il gesto più giusto per un uomo di spettacolo. Non accetterò mai la compassione di nessuno e nemmeno ne sentirò mai il bisogno. C’è chi sta affrontando di peggio nella vita e di certo non sfrutterò mai una caduta per fare spettacolo e fare hype dietro la mia carriera, che spero fino ad oggi, abbia ben altro per rendere fiero chi mi ama”.

E ancora:

“Ci tenevo a fare questo post, per mettere a tacere una volta per tutte, tutti coloro che pensano che mi sia tirato indietro o abbia mollato, solo perché ho avuto l’eleganza di non fare la vittima ma abbia proseguito con il sorriso a fare ciò che mi viene meglio, ovvero donare allegria in ogni forma di espressione che conosca”.

Paolo Noise: “Ho posticipato di tre settimane il mio ricovero”

Una volta rientrato in Italia, però, Noise avrebbe dovuto ricoverarsi per degli accertamenti. Ma a giudicare dalle sue ultime parole ha preferito posticipare il tutto fino al termine del reality.

“Oggi si rientra nella battaglia, ho deciso di spostare di almeno tre settimane il ricovero per i controlli in Italia e tornare a lottare fianco a fianco con i miei colleghi dello Zoo di 105. Non lo faccio per la gloria o perché sono irresponsabile, ma perché sento istintivamente che sia la cosa più giusta, sia nei confronti di Marco [Mazzoli, ndr] che sta a 9.000 km in mezzo alla sabbia a patire, sia nei confronti di Fabio Alisei e tutto il gruppo che per più di un mese si è sobbarcato un lavoro immane per portare avanti la baracca. Mi sento più forte e in forma che mai, sono sereno mentalmente e ben accudito dai miei cari. E poi c’è un detto che recita “chi si astiene dalla lotta è n’gran figlio de na…”.

“Lotta” o più semplicemente “gettone presenza”?

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