Pagelle di Sanremo 2023, i promossi e i bocciati della sala stampa

16 Gen 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 14 minuti

pagelle

Questa mattina la sala stampa del Festival di Sanremo 2023 ha ascoltato in anteprima i brani in gara e stilato le pagelle.

Pagelle Sanremo 2023, Il Messaggero

Il Messaggero ha fatto trionfare Gianluca Grignani e Levante a cui ha dato 8 ed ha bocciato Will, Mr.Rain, I Cugini di Campagna, i Modà e Shari a cui ha dato 2.

Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” (voto: 8)

“Mio padre tornava la sera / ed era forte quando era in vena”: una ballata struggente e sofferta che si apre piano e voce, fino all’apertura orchestrale del ritornello, iper sanremese. Un flusso di pensieri raccolti in una lettera indirizzata al padre, assente negli anni dell’infanzia.

Colapesce e Dimartino – “Splash” (voto: 7)

“Campi sconfinati che si arrendono alla sera”: il riferimento, stavolta, sembra essere Battisti. Nelle sonorità richiamano “Con il nastro rosa” e dintorni. Meno potente di “Musica leggerissima”, ma funzionerà.

Articolo 31 – “Un bel viaggio” (voto: 4)

Nostalgia generazionale in stile 883. “Avevamo la visione anche senza farci i funghetti”: è una celebrazione della loro storia e dell’eredità che l’iconico duo rap ha lasciato ai fratellini.

gIANMARIA – “Mostro” (voto: 6)

Il ritornello, tra elettronica e pop, ti si appiccica in testa: “Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto”. La scrittura è ancora acerba, ma il talento del 19enne cantautore vicentino lanciato da “X Facor” crescerà.

Anna Oxa – “Sali” (voto: 6)

Tra gli autori c’è Francesco Bianconi dei Baustelle. Il testo è ermetico e criptico, quasi new age: “Arca dell’umanità andata a fondo / cuori puri mangiati dall’avidità”, canta. La voce, che raggiunge un’estensione sorprendente, rimane una delle più preziose della musica pop italiana degli ultimi cinquant’anni.

Mr. Rain – “Supereroi” (voto: 2)

Ha aspettato la grande occasione per anni dopo essere stato più volte escluso, ma il 31enne rapper di Desenzano del Garda la sciupa con un pezzo scialbo: “Se avrai paura stringimi le mani / perché siamo invincibili vicini”.

Rosa Chemical – “Made in Italy” (voto: 4)

Rischia di essere il personaggio di quest’edizione e pazienza se somiglia al fratellino di Achille Lauro. Il brano è volutamente trash e gioca con i luoghi comuni della cultura italiana: “Tu vuo’ fa l’americano / io voglio morire da italiano”. Si candida a diventare la nuova sigla de “Il boss delle cerimonie”.

Giorgia – “Parole dette male” (voto: 5)

Tastiere Anni ’90 e atmosfere soul, guardando alla sua beniamina Whitney Houston. Il pezzo sembra una dedica all’ex Alex Baroni, scomparso nel 2002 dopo un incidente: “Ricordo le ultime parole, quelle dette male, maledette”. Peccato non decolli mai e non permetta alla voce della cantante romana di uscire fuori al meglio.

LDA – “Se poi domani” (voto: 3)

Lanciato dall’ultima edizione di “Amici” – Amadeus l’ha preferito al vincitore Luigi Strangis – il figlio di Gigi si presenta con una ballata adolescenziale: “Oh dammi le mani / ma solo se tu rimani”. Forse il ritornello ricorda fin troppo quello di “Perfect” di Ed Sheeran.

Lazza – “Cenere” (voto: 4)

Tra un ritornello pop e strofe urban, il rapper racconta la fine di una storia d’amore, ma nella scrittura non sembra essersi impegnato più di tanto: “Ormai nemmeno facciamo l’amore / direi piuttosto che facciamo l’odio”.

Ariete – “Mare di guai” (voto: 5)

Tra gli autori compare Calcutta, il cantautore considerato l’eroe della scena indie. “Tu eri più bella di me”, canta nel primo verso la 20enne Arianna Del Giaccio, che non ha mai fatto mistero della sua omosessualità. Il testo è pieno di immagini quotidiane raccontate alla maniera indie, tra torri di piatti da lavare e foto sotto il cuscino. Non originalissima.

Sethu – “Cause perse” (voto: 5)

Chitarre elettriche e autotune: “Forse sono solo sadico e ho una testa di merda / ma qua fuori è una guerra”. Crescerà dal vivo sul palco dell’Ariston.

Tananai – “Tango” (voto: 6)

Una ballata classica sulla fine di una storia d’amore, che mette in fila i ricordi insieme: “Ridevamo di te che mi sparivi nei jeans”, canta, e vai a capire cosa voglia dire esattamente.

Levante – “Vivo” (voto: 8)

Un empowerment femminista: “Vivo per la mia liberazione / vivo un sogno erotico / la gioia del mio corpo è un atto magico”. Lo ripete sette volte: alla fine inevitabilmente ti entra in testa.

Leo Gassmann – “Terzo cuore” (voto: 7)

C’è il tocco di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che mette al servizio dell’ex vincitore di Sanremo Giovani nel 2020 un brano fresco e leggero. Ha, racconta, un cuore per ridere, uno per rimanere duro “nel mare in tempesta” e uno per dimenticare il nome di lei.

Modà – “Lasciami” (voto: 2)

“Ho bevuto il veleno”, canta Kekko Silvestre: un’allusione agli psicofarmaci? Il pezzo racconta la fine di una storia d’amore con tutti i luoghi comuni del caso, tra rock e orchestra. Un classico pezzo dei Modà.

Marco Mengoni – “Due vite” (voto: 7)

Un fiume di parole, tra lune che esplodono, caffè col limone conro l’hangover, mostri e fate. Il cantante di Ronciglione prende la rincorsa per lanciarsi nel ritornello. Elegante e potente al tempo stesso.

Shari – “Egoista” (voto: 2)

Tra pop e rap, in ibrido già sentito. Gioca con la fluidità: “Vorrei una ragazza normale / vorrei un uomo che mi ascolti”. Ma tra gli autori c’è il fidanzato Salmo, che sarà ospite la prima e l’ultima sera, dalla nave.

Paola & Chiara – “Furore” (voto: 5)

Un all stear team di hitmaker (da Merk & Kremont ad Alessandro La Cava) al servizio delle due sorelle Iezzi. Faranno ballare tutti. Ripartono da dove avevano lasciato: bentornati negli Anni ’90.

Cugini Di Campagna – “Lettera 22” (voto: 2)

Sembra un pezzo dei Pooh degli anni ’60: la lettera 22 del titolo non viene mai menzionata nel testo del brano scritto dal La Rappresentante di Lista. Un mistero. “Io non sono altro che una storia che non sa finire”, cantano: fanno tenerezza.

Olly – “Polvere” (voto: 3)

“Facciamo un giro fino a che non ci si bagnerà il cuore”: pop innocuo e senza pretese.

Ultimo – “Alba” (voto: 5)

Strizza l’occhio a certe cose di Renato Zero: “Se credessimo ai sorrisi come i comici / se non amassimo soltanto i nostri simili”. Punta sull’intensità. Da riascoltare sul palco.

Madame – “Il bene nel male” (voto: 3)

“Nel bene e nel male / sei bene e sei male / fai bene e fai male”: da una che ha vinto la Targa Tenco è lecito aspettarsi di più. La canzone è la storia di una prostituta che si innamora di un cliente: “Sarò una puttana / ma sei peggio di me”.

Will – “Stupido” (voto: 2)

“Ti chiedo scusa se poi annego in una lacrima / ma non riesco a voltare pagina”, canta. “Ora divento un po’ banale”: mette le mani avanti e fa bene.

Mara Sattei – “Duemilaminuti” (voto: 5)

Oltre a Damiano dei Maneskin tra gli autori c’è anche il fratello thasup. Ma di rock e e trap non c’è nulla: il brano è una ballata classica. Parla di una relazione tossica: “Sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool e ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia”.

Colla Zio – “Non mi va” (voto: 5)

Il testo è così così: “Resta qui un’altra notte con me / io sto male male male”. Però loro sono esplosivi: sul palco potrebbero essere una sorpresa.

Coma Cose – “L’addio” (voto: 5)

California e Fausto Lama, coppia anche nella vita, raccontano la loro crisi senza filtri: “Sparirò ma promettimi che potrò sempre ritornare da te”. Dopo “Fiamme negli occhi” era lecito aspettarsi di più dal duo, stavolta meno ispirato del solito.

Elodie – “Due” (voto: 6)

Racconta di una donna forte che costringe lui a presentarsi sotto casa sua con gli occhi lucidi e a chiederle scusa per quelle parole dette come coltellate. Radiofonica, come le sue hit di questi anni.

Pagelle Sanremo 2023, Il Sole 24 Ore

Il Sole 24 ore è stato più sintetico e ha promosso Mara Sattei a cui ha dato 7 e mezzo, bocciando I Cugini di Campagna  che sono stati definiti “operazione ingiudicabile”.

  • Gianluca Grignani, «Quando ti manca il fiato» 5-
  • Colapesce e Dimartino, «Splash» 6-
  • Articolo 31, «Un bel viaggio» 5
  • Gianmaria, «Mostro» 5
  • Anna Oxa, «Sali» 5-
  • Mr. Rain, «Supereroi» 4
  • Rosa Chemical, «Made in Italy» 3,5
  • Giorgia, «Parole dette male» 6-
  • Lda, «Se poi domani» 3
  • Lazza, «Cenere» 6,5
  • Ariete, Mare di guai 7-
  • Sethu, Cause perse 4-
  • Tananai, «Tango» 4,5
  • Levante, «Vivo» 6,5
  • Leo Gassmann, «Terzo cuore» 6-
  • Modà, «Lasciami» 5,5
  • Marco Mengoni, «Due vite» 6-
  • Shari, «Egoista» 3
  • Paola e Chiara, «Furore» 4
  • Cugini Di Campagna, «Lettera 22» s.v.
  • Olly, «Polvere» 3
  • Ultimo, «Alba» 6-
  • Madame, «Il bene nel male» 7-
  • Will, «Stupido» 5-
  • Mara Sattei, «Duemilaminuti» 7,5
  • Colla Zio, «Non mi va» 7-
  • Coma Cose, «L’addio» 6,5
  • Elodie, «Due» 5,5

Pagelle Sanremo 2023, DavideMaggio.it

Il sito televisivo DavideMaggio.it, invece, ha premiato Colapesce e Dimartino bocciando i Modà, gli Articolo 31 e Levante.

Modà – Lasciami 5 +

La canzone è nello stile dei Modà (e anche un po’ dei Pooh) senza però quella spinta che ha fatto diventare hit alcuni dei loro brani.

Verso cult: Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me.

Articolo 31 – Un bel viaggio 5 +

Dimenticatevi i brani più sfrenati o sfrontati che li hanno portati al successo: J AX e Dj Jad per la loro reunion sul palco sanremese hanno scelto una dimensione intimista. Un brano sulla crescita in cui non mancano riferimenti alla loro storia personale ( Siamo stati due coglioni infatti funzioniamo in coppia“). Non c’è cazzimma.

Verso cult: All’inizio era una pacchia come Frank Sinatra con la mafia.

Levante – Vivo 5 +

Se c’è Anna Oxa, forse non abbiamo bisogno di Levante con un brano dalle atmosfere quasi oniriche. La sua voce viene sfruttata ma bisogna capire dove la ricercatezza è un pregio e dove è un’operazione fine a se stessa.

Verso cult: Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico.

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato 5 1/2

Per il suo ritorno sulla scena sanremese, Gianluca Grignani ha scelto un brano accorato dedicato alla tormentata figura paterna, affrancandosi da alcuni cliché e riposizionando per certi versi la sua immagine. Si sente tanto la chitarra, si sentono tanto gli anni 90, non è un’occasione sprecata ma neanche una gran rentrèe.

Verso cult: Sono coltelli che cadon dal cielo, fan sanguinare anche l’uomo più duro.

Sethu – Cause perse 5 1/2

Il giovane Sethu grida alle Cause Perse, in una canzone accesa. Poco sofisticata però.

Verso cult: Se ho una testa dimmerda ma qua fuori è una guerra.

Cugini di Campagna – Lettera 22 6 –

E’ un matrimonio con qualche crepa ma che nel complesso ha dato dei frutti quello tra la Rappresentante di Lista, autori del brano, e Cugini di Campagna. Questi ultimi trovano una cifra più attuale. Ciononostante il brano non sembra essere esente da difetti: parte bene e poi inizia ad accartocciarsi su se stesso.

Verso cult: E con questo amore tornerei a dirti che ci vuole altro per convincermi a rinchiuderti dentro un singhiozzo.

Leo Gassman – Terzo cuore 6 –

La presenza di Riccardo Zanotti nel testo si sente quasi come la sua assenza in voce. Pur avendo dei tratti che rendono il pezzo radiofonico, nel complesso suona un tantino incolore.

Verso cult: So che hai riso quando ho detto che io ho tre cuori dentro al petto.

Madame – Il bene nel male 6 –

C’è un’anima dance nel brano di Madame che sembra fare a cazzotti col testo. Per il resto, solita interpretazione.

Verso cult: Hai pagato il mio corpo a parole, parole dolci, sarò una puttana, ma sei peggio di me.

Elodie – Due 6

Elodie presenta un brano in linea con il suo più recente repertorio. Il problema è che non emoziona né tanto meno spinge il piede sull’acceleratore. Il ritornello ha una buona musicalità e potrebbe funzionare in uno spot pubblicitario.

Verso cult: Sapessi dirti basta ma il cuore danza.

Tananai – Tango 6

La rivelazione dello scorso anno questa volta prova a fare il serio con una ballad, sebbene il suo scanzonato e paraculo emerga da alcune rime. Potrebbe piacere.

Verso cult: “Eravamo da me, abbiamo messo i Police, era bello finchè non ha bussato la Police“.

Mr. Rain – Supereroi 6

L’esordio di Mr. Rain non deluderà i fan del giovane artista ponendosi in linea con la sua (breve) discografia con un pizzico di malinconia sanremese in più. D’accompagnamento.

Verso cult: Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro.

gIANMARIA – Mostro 6+

Moderna ma non troppo, cantabile, il giovane gIANMARIA porta a casa il risultato senza troppi sforzi.

Verso cult: Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto.

LDA – Se poi domani 6+

Un po’ sembra di averla già sentita, il che è tipico dei pezzi che funzionano. Tra i giovani è uno dei più classici.

Verso cult: Tu che disegni i silenzi a matita è così che ti senti capita.

Ultimo – Alba 6+

E’ un brano più solenne rispetto ai precedenti quello che ha scelto Ultimo per il suo ritorno sanremese. L’orchestra e l’interpretazione potrebbero valorizzare quello che è un brano che al primo ascolto non incanta.

Verso cult: Saremmo certo più distanti, ma più simili, e avremmo dentro noi perenni brividi, t’immagini se tutto questo fosse la realtà?

Will – Stupido 6+

Brano radiofonico ad alto tasso bimbominchiesco che difetta di intensità.

Verso cult: Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano, volevo fare il poeta, ora l’essere umano.

Paola e Chiara – Furore 6+

Programmate per ballare. Dalla reunion di Paola e Chiara è venuto fuori un pezzo dance, molto basico che va dritto al punto senza sottotesti o ambizioni da “premio della critica”.

Verso cult: Non dici niente però, dentro i tuoi occhi c’è un fuoco, una strobo, un riflesso di noi.

Olly – Polvere 6+

Fresco, scanzonato, Olly è in quota Dargen D’amico. Peccato che il ritornello non abbia la stessa forza del brano.

Verso cult: Io innamorato come i ciechi con gli odori.

Anna Oxa – Sali (Canto dell’anima) 6 1/2

L’interpretazione è intensa, il brano cresce senza essere piatto ed è sicuramente più apprezzabile rispetto all’ultima discografia targata Oxa pur rimanendo in quel mondo quasi mistico. Faticherà in radio ma gli applausi all’Ariston potrebbero essere scroscianti.

Verso cult: Bocche piene di falsità che nutre il mondo, mani prive di dignità votate a Dio.

Giorgia – Parole dette male 6 1/2

Giorgia fa Giorgia e la fa bene senza però stupire. Sa come valorizzare un brano dalle venature blues, più complicato per il pubblico cantare la canzone.

Verso cult: Non sei più ricordo, sei un’allucinazione.

Collazio – Non mi va 6 1/2

Canzone movimentata, allegra, candidata al ‘Premio Tik Tok’.

Verso cult: Mi piace la tua bocca e La Spada nella Roccia, Mi chiamano Artù all’università.

Ariete – Mare di guai 7-

Ariete propone sonorità alle quali ci aveva abituati con un pizzico di ritmo, frutto della collaborazione con Dardust. Progetto coerente che non avrà difficoltà ad attecchire.

Verso cult: Di quel giardino che ho dentro annaffiavo il cemento.

Coma_Cose  – L’addio 7-

I Coma_Cose cantano l’addio con leggiadria, dando profondità e leggerezza. Le loro voci si sposano ma la canzone è canticchiabile al 70%.

Verso cult: Davanti al mio cuore c’è una ringhiera, sul tuo che è sempre stato uno strapiombo lo sai che mi è piaciuto anche caderci.

Mara Sattei – Duemilaminuti 7

Mara Sattei affronta una prova di maturità: il tema della violenza sulle donne senza cedere in pietismi o in lacrimoni. La musica vince sul testo. Tema attuale, Damiano dei Maneskin e il fratello Thasup come autori, sostegni importanti; il suo nome è da tener d’occhio.

Verso cult: Poi sei scappato e hai rubato tutta la mia voce.

Marco Mengoni – Due vite 7

Marco Mengoni si diletta nella sua comfort zone con un brano lento che racchiude diverse sfumature nel testo. Sulla scia del blasone, può tranquillamente finire sul podio.

Verso cult: Il caffè col limone contro l’hangover.

Shari – Egoista 7+

Dopo un po’ di collaborazioni, questa potrebbe essere la svolta di Shari che propone un brano lontano dalla tradizione, rivolto sia ad un ipotetico lui che ad un’ipotetica lei. Lei gioca a fare la maledetta, in una canzone un po’ “sgualcita” in cui è facile intravedere lo zampino di Salmo.

Verso cult: Forse vorrei solo qualcuno per poi fargli del male.

Lazza – Cenere 7+

Il mix Lazza/Dardust ha dato vita ad una canzone che si balla senza, tuttavia, scadere nella banalità o schivare l’emozione. Il podio di Spotify è già suo.

Verso cult: Ormai nemmeno facciamo l’amore, direi che piuttosto facciamo l’odio.

Rosa Chemical – Made in Italy 7 1/2

Rosa Chemical promette di dare una svegliata all’Ariston, trasgressivo ma a pelle più onesto di Achille Lauro. E’ audace, esplicito senza artifici o retorica.

Verso cult: Io voglio una vita come Vasco, stringere la mano a Celentano, Ti voglio nuda col calzino bianco.

Colapesce Dimartino – Splash 8

Splash è un tuffo negli anni 80, un po’ Battiato un po’ Musica Leggerissima. Ha un ritornello che ti rimane, una bella energia e un significato. Combo perfetta.

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!