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Monica Setta torna a polemizzare con l’imitazione di Giulia Vecchio
Fabiano Minacci 16/04/2025

A Monica Setta l’imitazione – straordinaria – realizzata da Giulia Vecchio non è piaciuta. La deduzione avuta dopo che lei ha sguinzagliato gli avvocati è diventata certezza oggi, dopo che la conduttrice ha risposto in maniera piccata a un paio di commenti.
Al profilo @Grande_Flagello che le ha scritto: “L’imitazione è una consacrazione. Chi parla di body shaming non conosce ironia. Inoltre è molto ben fatta, esaspera e dissacra. Chi la guarda (bene) va oltre, non pensa agli elementi del corpo, che fanno solo parte della costruzione satirica di una maschera “straordinaria” ✨“; Monica Setta ha così risposto: “Hai ragione, auguro anche a te di essere consacrato in modo cosi “straordinario” 😂😂😂“.
Aggiungendo, dopo essere stata invitata a essere più auto-ironica, questo post: “Adesso però datevi un po’ pace perché secondo me state dando troppa importanza ad una cosa piccola. Preoccupatevi piuttosto, della “straordinaria” reazione dei mercati che sono la vera incognita di questi giorni…. 😊😊“.
Hai ragione, auguro anche a te di essere consacrato in modo cosi “straordinario” 😂😂😂
— Monica Setta 2 (@MonicaSetta) April 15, 2025
evidentemente non sai neanche leggere le agenzie. Non pretendo che tu sia svelto ma almeno sapere leggere…. dai lo insegnano all’asilo. un bacio a te. ps spero di non averti deluso anche cosi😂😜😜
— Monica Setta 2 (@MonicaSetta) April 16, 2025
Monica Setta, il pensiero sulla sua imitazione
“Cosa penso della mia imitazione? Ormai lo sport nazionale è fare la mia imitazione e mi fa anche piacere perché è un omaggio al successo di Storie Di Donne Al Bivio. Non ho mai pensato di bloccare la Gialappa’s, anche se le centinaia di messaggi che mi arrivano parlano di body shaming. La satira fa il suo mestiere, dà fastidio e mi sta bene. I miei legali, però, hanno scritto a TV8 per evitare la deriva social e tutelare il marchio Rai di Storie di donne al bivio. Non mi sono offesa, ho 60 anni e se avessi voluto mi sarei potuta rifare come tante colleghe, ma sono contraria alla chirurgia plastica e alle rappresentazioni difformi dalla realtà oggettiva”.