Momenti di tensione al Toscana Pride: “Fumogeni e bottiglie di vetro”

10 Lug 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Momenti di tensione a Firenze

Sabato scorso a Firenze si è tenuto il Toscana Pride, per le strade di Firenze hanno sfilato migliaia di persone (50.000 secondo gli organizzatori, oltre 15.000 per la questura). Prima della partenza del corteo però ci sono stati momenti di tensione, quando un gruppo di antagonisti formato da circa 50 persone ha chiesto che andasse via la Digos. Nonostante i numerosi tentativi di mediazione da parte del comitato del Pride, alla fine l’unico modo per partire con la manifestazione è stato quello di concedere al gruppo di antagonisti di aprire il corteo. Questi 50 individui accusavano il Pride di essere troppo vicino alle istituzioni.


Momenti di tensione al Pride di Firenze, il comunicato del Toscana Pride.

“Siamo scossɜ e addoloratɜ per quanto è accaduto sabato al Toscana Pride.
Quando in una manifestazione pacifica come la nostra si verificano momenti di tensione e scontri tra polizia e le collettive antagoniste a perdere siamo tutte e tutti.

Come Comitato Toscana Pride ripudiamo l’uso della violenza, da qualunque parte arrivi.

Al momento del concentramento le collettive antagoniste che si sono presentate a volto coperto, e avevano con sé fumogeni, vernici e bottiglie di vetro, si sono posizionate in testa al corteo, prima della partenza, bloccando l’inizio della manifestazione.

I nostri ripetuti tentativi di mediazione anche precedenti alla parata durante le assemblee pubbliche cittadine, non sono andati a buon fine e per questa ragione – per evitare che la situazione potesse degenerare a causa della grande concentrazione di persone nei viali e al caldo sofferto soprattutto dai bambini e dalle bambine presenti nella prima parte del corteo – abbiamo accettato che il Corteo fosse aperto da loro. Lo abbiamo fatto non condividendo i metodi ma per garantire la sicurezza delle persone presenti al concentramento.

Durante il percorso ci sono stati momenti di tensione – nei quali siamo riuscitɜ ad evitare il peggio – ma una volta raggiunto il palco le collettive antagoniste che durante il corteo che ci avevano assicurato che si sarebbero disperse, hanno invece forzato l’area transennata per impedire il regolare svolgimento dell’ultimo atto della manifestazione. Specifichiamo che l’area transennata era stata predisposta come zona di decompressione per persone disabili e famiglie arcobaleno. La richiesta delle collettive antagoniste, non negoziabile, era quella di intervenire subito dal palco. Anche in questo caso, dopo averle invitate più volte a liberare l’area per motivi di sicurezza legati alla presenza di bambini e bambine, il Comitato ha proposto loro di fare un intervento alla fine della scaletta già prevista in precedenza”.

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