Le Tatu tornano insieme: l’annuncio inaspettato

06 Ott 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Le Tatu si riuniranno presto

Le Tatu sono state senza ombra di dubbio il duo più controverso e discusso del pop di inizio anni 00. Dalla Russia Lena Katina e Julia Volkova hanno conquistato tutta l’Europa, ma poi anche il Giappone e l’America. Dal 2006 è arrivato il declino, con i primi dissapori tra le due artiste e i singoli che non scalavano più le classifiche di tutto il mondo. Quando poi Julia ha rilasciato dichiarazioni omofobe, la collega si è subito dissociata e la distanza tra la Katina e la Volkova è sembrata insanabile.

Le cantanti si sono riunite le ultime volte per le Olimpiadi invernali di Soči e nel 2016 per lo speciale concerto del venticinquennale del Neposedy (coro russo in cui Julia e Lena si erano conosciute prima di formare il duo).

In questi giorni però è arrivato l’annuncio choc. Lena e Julia hanno dichiarato che ci sarà una loro reunion nella primavera del 2022. Pare si tratti di un concerto durante il quale si esibiranno anche altri artisti invitati dalle Tatu, a rivelarlo è stata a Katina: “Il comeback ufficiale delle t.A.T.u. sarà nella primavera del 2022. Ci sarà un concerto, ma anche una serie su una piattaforma streaming. Per favore commentate e scriveteci i nomi degli artisti e DJ che vorreste sentire con noi sul palco. La vostra opinione è molto importante per noi“.

Sono sempre stato un fan delle Tatu, spero che questo comeback sia davvero voluto da entrambe. Però il dubbio che sia un evento pensato soltanto per battere cassa mi è venuto.

Tatu: Lena Katina contro l’omofobia di Julia.

“Sul set del video All The Things She Said ci venne spiegato l’amore a 360 gradi. Il produttore ci disse che l’amore tra uomini o tra due donne è osteggiato e discriminato.
Sai quante persone LGBT si tolgono la vita ogni anno per colpa dell’omofobia? Quanti l’hanno fatta finita perché pensavano che c’era qualcosa che non andava in loro? Non puoi nemmeno immaginare quante lettere abbiamo ricevuto da ragazz* LGBT che ci dicevano “ci avete salvato la vita e vi ringraziamo”. Erano davvero in tanti a dirci grazie e questo mi riempiva di gioia.

Secondo me le Tatu sono state utili a tanti ragazzi e ragazze gay. Alla fine raccontavamo una storia, che vivono milioni di persone. Molti restringono le Tatu a qualcosa di carnale ‘oh, le lesbiche che si baciano sempre’. Il progetto in realtà parlava prima di tutto di amore, di sentimento tra due donne. Non si trattava solo di sess0 come pensavano in molti“.

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