LGBT

L’attore Jonathan Joss ucciso da un vicino “omofobo”, la lettera del marito: “Ci odiava perché gay”

Anthony Festa 03/06/2025

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I media di tutto il mondo, anche diverse testate italiane, ieri hanno dato la notizia della morte di Jonathan Joss, noto per aver recitato in molte serie, ma soprattutto per aver doppiato il famoso personaggio di John Redcorn nella serie tv d’animazione King of the Hill. I giornali hanno parlato di un omicidio avvenuto al culmine di una furiosa lite tra vicini a San Antonio, in Texas. TMZ, così come i siti italiani hanno rivelato che quando i soccorritori sono arrivati, hanno trovato l’attore gravemente ferito, colpito da numerosi proiettili e che non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Ieri sera però il marito di Jonathan Joss, Tristan Kern de Gonzales ha dato una versione dei fatti un po’ diversa. Tristan ha dichiarato che non è stata una semplice lite tra vicini sfociata in violenza, ma che quel vicino, Sigfredo Alvarez Cejam, è sempre stato apertamente omofobo e che li ha perseguitati per anni. Stando a questa ricostruzione dei fatti Tristan e il marito sarebbero andati nella loro vecchia casa (a cui i vicini omofobi avrebbero dato fuoco settimane prima) per controllare la cassetta della posta e lì avrebbero trovato i resti dissotterrati di un loro cane morto nell’incendio. A quel punto Tristan e suo marito avrebbero cominciato a gridare per il dolore ed è lì che il loro ex vicino, Sigfredo sarebbe uscito impugnando un’arma da fuoco.

La lettera del marito di Jonathan Joss.

“Io e mio marito Jonathan Joss siamo stati coinvolti in una sparatoria mentre controllavamo la posta sul luogo della nostra vecchia casa. Quella casa è stata bruciata dopo oltre due anni di minacce da parte di persone della zona che ci hanno ripetutamente detto che avrebbero dato fuoco alla nostra abitazione. Abbiamo segnalato queste minacce alle forze dell’ordine più volte e non è stato fatto nulla.

Nel corso di quel periodo siamo stati molestati regolarmente da individui che hanno fatto capire che non accettavano la nostra relazione. Gran parte delle molestie erano apertamente omofobe. Quando siamo tornati sul posto per controllare la posta abbiamo scoperto il cranio di uno dei nostri cani e la pettorina messa in chiara vista. Questo ha causato ad entrambi un grave stress emotivo. Abbiamo iniziato a urlare e piangere in risposta al dolore di ciò che abbiamo visto.

Mentre lo facevamo un uomo si è avvicinato a noi. Ha iniziato a urlarci insulti omofobi violenti. Poi ha alzato una pistola dal suo grembo e ha sparato. Io e mio marito non avevamo armi. Non stavamo minacciando nessuno. Eravamo in lutto. Eravamo fianco a fianco. Quando l’uomo ha iniziato a sparare, mio marito mi ha spinto via e mii ha salvato la vita. Lui mi ha sempre ricoperto d’amore. Eravamo novelli sposi. Abbiamo scelto San Valentino per sposarci. È stato ucciso da qualcuno che non sopportava la vista di due uomini che si amano. Ero con lui quando è morto. Gli ho detto quanto era amato. A tutti quelli che lo hanno sostenuto, ai suoi fan, ai suoi amici, sappiate che vi ha stimato profondamente. Ti vedeva come una famiglia. Il mio obiettivo ora è proteggere la sua eredità e onorare la vita che abbiamo costruito insieme. Mio marito mi ha salvato la vita. Lo porterò avanti. Proteggerò ciò che ha costruito.

Apprezzo profondamente il sostegno di tutti, volevo comunicarvi che ho ricevuto un paio di offerte per coprire le spese per la celebrazione della sua vita. Quindi non c’è bisogno di donare nulla con gofundme. Ma voglio che tutti ricordino la gioia e l’amore che mio marito ha portato e continuerà a portare per sempre. Invece di donare preferirei che spargeste la voce su quello che hanno fatto a mio marito. Avevamo così tanti bei progetti per il futuro”.

Il comunicato della Polizia.

L’assassino è stato arrestato, ma al momento il dipartimento di Polizia di San Antonio non ha trovato prove che il movente dell’0micidi0 sia l’omofobia del vicino: “La sezione 0micidi della SAPD sta attualmente indagando sull’omicidio del signor Jonathan Joss. Nonostante le affermazioni online che lo definiscano un crimine d’odio, al momento l’indagine non ha trovato prove che indichino che l’0micidi0 sia legato al suo orientamento. Gli investigatori trattano queste accuse con la massima serietà e hanno esaminato attentamente tutte le informazioni disponibili. Qualora venissero alla luce nuove prove, il sospettato verrà incriminato di conseguenza“.

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