Giovanni Ciacci: “Il mio manager mi disse di non dire a nessuno che avevo l’HIV”

18 Set 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Alfonso Signorini Giovanni Ciacci HIV

Primo concorrente uomo a ballare con un altro uomo a Ballando con le Stelle e primo vippone con l’HIV a partecipare al Grande Fratello Vip: Giovanni Ciacci, nel bene o nel male, è pronto a infrangere un altro tabù. Lo farà però grazie esclusivamente ad Alfonso Signorini che è stato il primo a crederci.

“Lui è stato il primo a crederci” – ha dichiarato Giovanni Ciacci a Il Corriere della Sera – “Ha cambiato il regolamento per farmi partecipare. Me lo aveva proposto già lo scorso anno, ma sapevo che uno dei requisiti era proprio il test per l’HIV. Quando ne ho parlato con il mio agente di allora è scoppiato lo psicodramma: tutti mi dicevano che non dovevo dire niente a nessuno altrimenti avrei smesso di lavorare”.

Il lavoro da quel giorno è effettivamente diminuito e quando Giovanni Ciacci ha chiesto delucidazioni al suo agente (ormai ex) lui gli ha così risposto:

“Mi rispose che una persona aveva chiesto di non invitarmi più alle trasmissioni perché ero sieropositivo. Alla fine questa persona la devo ringraziare, perché mi ha dato la spinta. Ho chiamato Signorini per dirgli che ero pronto. Lui si è adoperato con Pier Silvio Berlusconi”.

Giovanni Ciacci con l’HIV, il regolamento del GFVip cambia pur di farlo entrare

Intervistato da Libero lo scorso mese, Alfonso Signorini ha confermato di aver chiesto a Pier Silvio Berlusconi un cambio di regolamento pur di far partecipare Giovanni Ciacci.

“Giovanni Ciacci io lo volevo già l’anno scorso. Ma era risultato positivo all’HIV, e per il vecchio regolamento di tutti i reality, se sei sieropositivo non puoi partecipare. Non che fosse una novità, non sai quanti attori, sportivi, manager lo sono; ma si è sempre preferito silenziare la cosa. Onore a Ciacci, al suo coming out. Quel divieto in tv era comprensibile negli anni 80 quando di AIDS si moriva sempre. Ma, da dieci anni, con le cure antiretrovirali il malato sopravvive, vive come una persona normale. Sicché ne ho fatto una battaglia di principio”.

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