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Gabbani senza freni: frecciatine ad altri big di Sanremo

Anthony Festa 22/01/2025

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Quando il Festival di Sanremo si avvicina i big in gara danno vita ad un poco credibile clima di ‘volemose bene’, addirittura Tony Effe ha spento qualsiasi polemica (è la cumbia della noia, total!) su possibili catfight con Fedez. Questo mood stucchevole però è stato spezzato dalle dichiarazioni di un coraggiosissimo Francesco Gabbani, che armato di arco e frecce su Il Messaggero ha lanciato delle frecciatine nemmeno troppo velate. Il cantante di Spazio Tempo ha dichiarato che in questa edizione del Festival la gara si è spostata più sul personaggio che sulla gara tra brani. Non solo, Gabbani ha anche detto la sua sull’uso dell’autotone e anche in questo caso si è lasciato sfuggire delle shade deliziose.

“Quest’anno torno all’Ariston senza la tensione della competizione. La gara si è spostata più sul personaggio che sulla canzone. Non faccio nomi però. L’autotune? A Sanremo quest’anno è consentito come sfumatura, come effetto vocale, non come correttore dell’intonazione. Ma come si fa a stabilire se è effetto vocale o correttore dell’intonazione? Si rischia confusione. Paradossalmente, quelli che non lo usano, come me e pochi altri, e che magari sono anche intonati, rischieranno di sembrare stonati se ci saranno delle piccole imperfezioni legate all’esibizione. Se l’autotune andrebbe tolto? Sì, ma il fatto è che poi molti non potrebbero cantare dal vivo”.

Francesco Gabbani, Viva la Vita: anteprima del testo e significato.

“Viva la vita così com’è
Viva la vita questa vita che è solo un attimo
Un lungo attimo

Una bugia dice la verità più della verità
Viva la vita così com’è

Come una poesia dentro l’eternità per una botta e via
Sarà che una bugia dice la verità più della verità
Ma com’è limpida, com’è domenica

Assomigliarsi, pelle e ossa, stesso fuoco dentro
Insieme due paralisi faranno movimento
Insieme due romantici alle porte dell’inferno

Viva la vita finché ce n’è”.

“Viva la vita è una canzone che nasce dall’esigenza di raccontare l’essenza ai minimi termini della nostra esistenza, al di là di tutte le sovrastrutture intellettualoidi e di tutte le problematiche che ci appartengono. Un brano che ci ricorda quanto sia importante essere consapevoli del fatto che siamo vivi e che dobbiamo esserne grati”.

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