DDL Zan slitta dopo l’estate, l’ago della bilancia restano i voti del partito di Matteo Renzi

Alessandro Zan: "Se Matteo Renzi sta dalla nostra parte, la legge passa"

22 Lug 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

ddl zan alessandro zan

Nessuna mediazione (ed è giusto così), il DDL Zan così come è stato votato alla Camera deve essere votato al Senato. E se da una parte Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali voteranno a favore, dall’altra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia voteranno contro. L’ago della bilancia resta Italia Viva di Matteo Renzi che, dopo aver in parte collaborato a scrivere proprio il DDL Zan, hanno cambiato idea e si sono messi a braccetto con Matteo Salvini, che pur di affossare il decreto legge ha presentato oltre 700 emendamenti.

A tal proposito Alessandro Zan, fra le pagine del Corriere della Sera, ha fatto un appello a Matteo Renzi da qualche settimana sempre più vicino alle destre.

“A Renzi voglio dire: lascia stare la Lega che guarda a Orbán e vota con i democratici che guardano a Biden e a Ursula von der Leyen. Ma non solo. Mi piacerebbe ricordare Renzi come l’uomo che ha fatto le Unioni Civili e non quello che ha affossato la legge Zan. Se lui c’è, a ottobre l’approviamo. Il pallottoliere dei voti ci dà ragione se Italia Viva continua a votare con il centrosinistra”.

Nel mirino delle destre l’identità di genere, che vorrebbero tagliare fuori dal DDL Zan. Ovviamente il movimento LGBT+ è compatto e le persone transessuali ne fanno parte.

“Identità di genere” – ha continuato Alessandro Zan – “è una definizione giuridicamente consolidata. Prendiamo la legge numero 354 del 1975, ovvero il regolamento penitenziario. All’articolo 1 c’è scritto che il trattamento penitenziario vieta ogni forma di discriminazione per sesso, identità di genere, razza nazionalità. E non è l’unica legge. La legge 251 del 2007 sui rifugiati: anche lì c’è la definizione dell’identità di genere. Ma posso andare avanti con le due sentenze della Corte costituzionale. La 221 del 2015 e la 180 del 2017. Basta leggerle. Insomma è paradossale che con questi precedenti giuridici si voglia togliere la definizione di identità di genere proprio a una legge sulle discriminazioni. Se Faraone vuole togliere l’identità di genere al ddl Zan, dovrebbe toglierlo anche alle altre leggi“.

DDL Zan, Alessandro Zan a Matteo Renzi: “Voglio ricordarti come l’uomo delle Unioni Civili”

Alessandro Zan ha poi continuato:

“Quegli emendamenti sono la dimostrazione evidente che la Lega non ha nessuna intenzione di trattare. Ma io non ci credo che un Paese civile come il nostro possa rimane ostaggio della Lega. Confido nella terzietà della presidente del Senato Casellati. È una sua prerogativa chiedere il ritiro degli emendamenti e di lasciare solo quelli significativi. Del resto il Paese è dalla parte del ddl Zan, lo dicono i sondaggi. Lo sono soprattutto i giovani, ma anche la maggior parte dell’elettorato di centrodestra“.

Il tutto è ovviamente slittato a dopo l’estate. L’ennesima senza uno stralcio di legge contro l’omofobia.

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