Elisa Esposito insegnante di corsivo, ma è Carl Brave il fondatore. Lui: “Vi chiedo scusa!”
18 Lug 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti
Questa estate il corsivo è uscito dalla sua bolla di TikTok e ha conquistato molti simpatizzanti. Elisa Esposito, la massima rappresentante di questo trend, ha iniziato a fare serate per locali ed ha anche confessato che Alfonso Signorini le ha chiesto di partecipare al Grande Fratello Vip. Quel che però in molti non sanno è che il corsivo non è nato grazie a Elisa Esposito, ma al brano Spigoli di Carl Brave. Nel ritornello il cantante storpia un po’ le parole rendendole di fatto cantante “in corsivo”, prima ancora che il corsivo esistesse.
Venuto a conoscenza di questa cosa tramite TikTok, Carl Brave ha prima realizzato un video reaction e poco dopo, in concerto, ha chiesto scusa cospargendosi il capo di cenere. “Ho scoperto da poco che da Spigoli è partita tutta quella storia del corsivo, così mi hanno detto, non so se è vero. Ragazzi, se è vero vi chiedo scusa“.
Carl Brave canta in corsivo e chiede scusa
Spigoli | Testo
Ti ho persa ed era palese
Eri gocce di pioggia dentro una bufera
Siamo la scia di una stella cometa
Come una droga, ma solo la scesa
Ti tengo la mano, tu molli la presa
Sogno che mori e t’allungo alla vita
Più ti vorrei fuori più resti decisa
A tornare di nuovo ma sei fuori moda
Non pijo la -, ché ci vai a rota
Co’ uno sputo di Sprite
Chi nasce tondo può avere gli spigoli
Ti ho abbracciata e so’ pieno di lividi
A parte il quadro, quello orrendo, di tua madre
La camicia sa di fumo, di catrame
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Specchi appesi, facce stufe
Vetri scuri, stelle chiare
Luci accese, magnitudine
Per accontentarmi di ogni mia abitudine
Poi penso al mondo e come ritagliarlo
E non lasciare i bordi sulle cose stupide
La testa mia in galleria, passa
Ed è sempre pura follia
C’ho nodi in gola di mio e basta
Ma sembra una sartoria (-ria)
Gli stessi spigoli in cui io sbatto (ehi)
Sotto la giacca il mio cuore infranto
Vicino all’anima mia
Dentro la mente un fare distratto
Sotto la giacca il mio cuore infranto
Se sto con ho, senza mi accorgo
Di star bene senza tutta ‘sta merda intorno
Brotha, chiama ganja se l’acqua sfora sopra il bordo
Se rispondo, oh-oh-oh
Non mi espongo, oh-oh-oh
Strilliamo ooh, ehi
Un clacson nelle mie orecchie
E wow, wow, wow, uh-uh
Ultimamente stavo giù
Per sapere cosa fare chiedo solamente alla mia moon
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Cambiano i connotati (spigoli dividono)
Spigoli, sì, spigoli mi (sto correndo, sto correndo)
Cambiano i connotati (spigoli mi levano te)
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché