Bridgerton racconta una Londra del 1800 ma inserisce nobili afrodiscendenti, scatta la polemica e una protagonista risponde

Bridgerton è eccessivamente politically correct?

15 Gen 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Bridgerton di Netflix racconta le vicissitudini amorose di una famiglia reale britannica del 1813, i Bridgerton, appunto, frutto della fantasia della scrittrice Julia Quinn.

Ma se quella famiglia è opera della fantasia della scrittrice, il contesto che li circonda è reale e cita fatti e persone davvero esistite, come ad esempio Re Giorgio III e sua moglie, la Regina Carlotta. Quest’ultima nella serie è interpretata dall’attrice afrodiscendente (nonché apertamente lesbica, ma questa è un’altra storia) Golda Rosheuvel.

La Regina Carlotta in tutti i dipinti dell’epoca è sempre stata rappresentata con una carnagione candida, ma quel che pochi sanno è che lei aveva davvero origini africane, notizia rivelata solo nel 1996 durante il programma Frontline del canale televisivo PBS.

Sophia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz infatti è stato il primo membro bi-razziale della famiglia reale inglese, discendente di un ramo afroamericano dei regnanti portoghesi impersonato da Margarita de Castro y Sousa (nel 15° secolo). La nobildonna in questione sembra discendere da Madragana, amante di Re Alfonso III, di origine nordafricana.

Bridgerton con reali afrodiscendenti, scatta la polemica e una protagonista risponde

Oltre la Regina Carlotta, nella serie si vedono anche tanti altri nobili afrodiscendenti e questo ha scatenato una polemica ed hanno accusato Netflix di esser stato troppo politicamente corretto.

Nicola Coughlan (l’interprete di Penelope Featherington) ha così risposto in un’intervista rilasciata al programma This Morning:

“Troppo politicamente corretto? Direi alla gente: ‘Puoi guardare Game of Thrones, e puoi sospendere completamente la tua incredulità che ci sono draghi in questo mondo’ così per Bridgerton, puoi sospendere la tua incredulità per il fatto che abbiamo una regina nera e un duca nero e focalizzarti sul fatto che sono attori fantastici. No? Ne sono molto orgogliosa e la reazione che abbiamo avuto è davvero rincuorante e spero che sia un punto di riferimento per quello che i drammi d’epoca possono essere in termini di diversità. Questo show è una fantasia d’amore e di romanticismo glamour e ambiziosa come Cenerentola, non capisco perché non invitare tutti a partecipare, soprattutto perché stiamo servendo un pubblico globale su Netflix. Ci vuole così poca immaginazione per includere le persone, al contrario di quanto ci vuole per tenere la gente fuori da queste storie”.

VIA | CiakGeneration

 

 

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