Ballerino ucciso da un gruppo di omofobi perché ballava Beyoncé in pubblico

01 Ago 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Ballerino in America

In un mondo sano e libero nessuno dovrebbe odiare un’altra persona solo per il fatto che questa vive serenamente la propria natura, senza vergogna, paura e non nascondendosi. Purtroppo (anche) la cronaca ci ricorda quanto questo mondo sia lontano dall’essere un posto sicuro e sano e la storia di O’Shae Sibley è l’ennesimo esempio. Nel 2023 ballare può costare la vita e non solo sotto il regime dei Talebani o nello stato immaginario di Gilead, ma anche nella land of freedom. Sabato sera un ballerino e coreografo di 28 anni, Shae, è stato insultato, aggredito e ucciso da un gruppo di omofobi.

Il ragazzo si trovava in una stazione di servizio di Brooklyn, New York, quando con alcuni amici si è messo a fare voguing su una canzone dell’album Renaissance di Beyoncé. Ad un tratto sono arrivati degli uomini che hanno cominciato ad insultare Shae e i suoi amici. Il coreografo ha detto che non c’era bisogno di offendere, che essere gay non è una vergogna e che odiare era sbagliato. A quel punto gli omofobi hanno aggredito Shae e poi uno di loro l’ha accoltellato.

O’Shae, parla un amico del ballerino.

Uno degli amici di Shae ha dichiarato: “L’hanno ucciso perché era gay, perché difendeva i suoi amici. Nei loro occhi c’era solo odio. Lui per noi era un faro di luce. Ha anche cercato di fermare tutto dicendo che odiare non era la cosa giusta. Stava solo dicendo che nell’essere omosessuali non c’è niente di strano, così come nell’ascoltare la nostra musica. Quando l’ha accoltellato. Ha accoltellato mio fratello“.

In una conferenza stampa di lunedì, il sindaco di New York, Eric Adams, ha definito l’uccisione di Shae un crimine d’odio: “Abbiamo un problema, certe cose non devono più accadere. Quello che abbiamo visto questo fine settimana è un chiaro crimine d’odio. Troveremo questa persona“.

Anche Beyoncé ha ricordato il ballerino: “Riposa in pace O’Shae Sibley”.

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