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Anteprima delle interviste di Belve Crime, i racconti di Eva e Tamara
Anthony Festa 09/06/2025

Domani sera su Rai Due tornerà in onda Francesca Fagnani, con la prima puntata di Belve Crime. Oltre a Massimo Bossetti la giornalista intervisterà anche la collaboratrice di giustizia, Tamara Ianni, Eva Mikula, la donna che ha aiutato a ricostruire le azioni criminali della banda della Uno bianca e l’ex bestia di Satana, Mario Maccione. La Rai ha pubblicato un’anteprima delle interviste fatte alla Ianni e alla Mikula. Prima delle interviste la storia di ogni ospite verrà introdotta da Stefano Nazzi, autore di libri e podcast e anche giornalista specializzato in cronaca nera.
Belve Crime, anteprima delle interviste a Eva Mikula e Tamara Ianni.
Nel gennaio del 2018 sono stati arrestati 30 componenti del clan Spada, legati ai Casamonica, personaggi potenti della malavita di Ostia. Gli arresti sono avvenuti anche grazie a Tamara Ianni, che adesso è sotto protezione con suo marito e i suoi figli.
Nell’anteprima si sente la Fagnani che chiede alla Ianni: “C’è voluto più coraggio o disperazione per iniziare a parlare?”. Tamara (a volto coperto per proteggere la sua identità) risponde: “Disperazione. Che tipo di violenze ho subito in questi anni? Ricordo che un membro del clan Spada era venuto in casa mia con pistole e coltelli, assieme al signor Pelè (Enrico Spada), sieropositivo, che si era messo delle lamette in bocca per sputare sangue infetto di AIDS addosso a mio figlio di due anni. Per proteggerlo mi sono messa a chioccia e mi hanno riempita di botte. Prendevo botte, mi entravano in casa di notte, mi volevano far prostituire, venivano con le pistole. Quando volevano toccare mio figlio non ce l’ho più fatta. Ho alzato la testa. Come mi sono sentita quando li hanno arrestati? Ho avuto un senso di felicità, euforia ma anche tanta paura“.
La Fagnani ha anche ospitato Eva Mikula, che è stata fidanzata per due anni con Fabio Savi, uno dei componenti della banda della Uno bianca, che tra il 1987 e il 1994 hanno ucciso 24 persone e ferite 114, tra rapine a mano armata e azioni di violenza di ogni tipo.
La Mikula ha spiegato come mai non ha denunciato appena ha scoperto che il compagno era un pericoloso criminale: “Lui mi minacciava con la pistola. Mi diceva che mi avrebbe fatta fuori, buttata in un burrone, tanto non mi avrebbe cercata nessuno. Come mai non ho denunciato. Loro erano anche in Polizia e Fabio mi ripeteva che erano in tanti e che se avessi parlato la mia vita sarebbe stata finita. […] Le famiglie delle vittime vogliono il mio silenzio perché rovino il decoro. A chi devo delle scuse? Le attendo. Dai familiari delle vittime. Mi hanno insultato per 30 anni, è un’istigazione al suicido“.