Alfonso Signorini si è ricoverato in ospedale: “Un mondo di cui si parla troppo poco”

02 Giu 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Alfonso in ospedale

Lo vediamo ridere e scherzare al GF Vip, ma in passato Alfonso Signorini ha dovuto lottare contro un brutto male. Il giornalista ha raccontato in tv di aver avuto la leucemia: “Devo dire che la leucemia mi ha fatto capire il valore delle cose. Il 23 dicembre di qualche anno fa ero in diretta a Kalispera. C’erano ospiti Christian De Sica e Sabrina Ferilli e non smettevo di sudare. A mezzanotte avevo 40 di febbre. Terminai la serata e andai al pronto soccorso del San Raffaele. Mi fecero gli esami, mi diedero un antipiretico e mi mandarono a casa. La mattina dopo, vigilia di Natale, mi chiamarono: “Lei ha una leucemia mieloide, non si muova, ci vediamo il 27 per iniziare le cure“.

Adesso il peggio è passato e Alfonso ha sconfitto la leucemia, ma ogni tanto comunque fa qualche controllo. Qualche giorno fa il conduttore si è ricoverato al San Raffaele e ieri ha scritto un bell’editoriale su Chi dove ha parlato della sua esperienza in ospedale, che ha definito ‘un mondo silenzioso, fatto di brave persone di cui si parla troppo poco’.

Alfonso Signorini: “Ci sono infermieri che sanno ancora abbracciare”.

“Di recente mi sono ricoverato un paio di giorni per una serie di esami al San Raffaele, eccellenza ospedaliera alle porte di Milano. Ne sono uscito più ricco. Ho conosciuto medici straordinari, che svolgono il loro lavoro con entusiasmo e dedizione assoluta, che arrivano alle 9 di sera dopo una lunga giornata tra corsie e sale operatorie e che trovano ancora il tempo per venire in camera tua, nonostante la stanchezza stampata sul volto, a chiederti come stai.

Esistono infermieri e infermiere che sanno ancora abbracciare, che conoscono ancora il valore di una parola buona, e anche il gusto di una sana risata per sdrammatizzare l’attesa del responso di un esame. Mentre mi trovavo dietro un paravento in attesa dell’anestesia (è il momento più brutto, in cui ti senti veramente solo), è venuta una dottoressa che non conoscevo, semplicemente per dirmi grazie per farle ogni settimana compagnia con i miei editoriali. E le sue parole, così affettuose, così sentite, in quel momento per me sono state una carezza d’amore. Uscendo dall’ospedale, ho respirato a pieni polmoni, non solo per il sole che mi scaldava la pelle e l’aria che sapeva d’estate, ma perché avevo davvero toccato con mano l’amore. Sì, perché l’amore esiste ed è davvero la cosa più bella che ci sia.

Anche e soprattutto quello che si manifesta tra persone che non si conoscono e che ci fa sentire connessi, empatici con la vita e il cuore degli altri. Non è retorica, credetemi, è qualcosa di bello, a cui non siamo più abituati. E se la sofferenza serve a qualcosa, certamente serve anche a prendere coscienza di questo”.

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