Musica
Albano critica Amadeus e Carlo Conti: “Ero abituato a Baudo”
Anthony Festa 26/08/2025

Quindici volte tra i big del Festival di Sanremo e nel 2024 Albano Carrisi sarebbe voluto tornare in gara al Teatro Ariston, ma alla fine Amadeus ha scartato i brani che gli sono arrivati dal cantante di Cellino San Marco, che se l’è subito legata al dito: “Amadeus nel 2023 mi aveva assicurato che se avessi partecipato alla reunion con Morandi e Ranieri avrei potuto gareggiare al Festival di Sanremo l’anno dopo, ma poi non ha mantenuto i patti. A questo punto direi che basta così. Sanremo è stato il mio grande amore, hanno voluto così? Rispetto il loro giudizio e per me finisce qui adesso“.
Pochi mesi dopo aver chiuso le porte al Festival, l’artista pugliese le ha riaperte, soprattutto visto il cambio di conduzione: “Non c’è più Amadeus. Sono sempre stato onesto e lo sarò anche adesso nel dirvi che ci spero molto. Ho presentato due brani molto belli e mi auguro che Carlo Conti ne scelga uno. Mi piacerebbe chiudere la mia carriera con il Festival di Sanremo 2025, sarebbe molto bello. I pezzi li ho inviati, adess oio attendo una risposta. Sapete che soffro di una rara malattia chiamata sanremite e non posso che voler chiudere il mio percorso su quel palco. Le canzoni che ho inviato hanno tanti potenziale. E poi il medico mi ha detto che per guarire dalla mia rara malattia devo andare per un’ultima volta a Sanremo“. Sappiamo tutti che Carlo Conti non ha scelto nessuno dei brani inviati dal cantautore, che infatti non ha preso benissimo l’ennesima esclusione.
Albano Carrisi punta il dito contro Carlo Conti e Amadeus.
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Albano Carrisi ha accusato Carlo Conti e Amadeus di avergli fatto fare una brutta figura escludendolo dai big del Festival di Sanremo: “Se sto pensando al Festival di Sanremo 2026? Ero abituato a un signore che aveva per nome Pippo Baudo, Amadeus e Carlo Conti mi hanno dimostrato che il mondo è cambiato. Quando si parla di una proposta, si può dire di sì ma anche di no, però non debbono farti fare la figura del cog***ne. Le parole debbono avere un peso. Io debbo passare gli esami con loro? Semmai loro con me, data l’età ed esperienza… senza presunzione. Nella mia vita ho sempre scelto incontri godibili dal punto di vista umano“.
Il Leone di Cellino ha concluso l’intervista con una definizione sintetica e molto colorita per chi dice che lui, Iva Zanicchi e Pupo sono come la trimurti musicale della destra italiana: “Cosa penso di chi dice questa cosa? Quelli str***i che dicono queste cose si documentino meglio“.
Io non lo farei arrabbiare ancora, fossi in Carlo Conti il prossimo anno lo prenderei.