Sergio Arcuri interviene sull’AresGate e parla di Alberto Tarallo

Sergio Arcuri ricorda il suo periodo nella Ares.

30 Set 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Continua la sfilata di attori che difendono la Ares e Alberto Tarallo dalle accuse di Adua e Morra. Dopo Manuela Arcuri, adesso anche il fratello Sergio Arcuri ha detto la sua sul famoso AresGate. L’attore de L’Onore e il Rispetto ha dichiarato che il produttore effettivamente consigliava tutti gli artisti che aveva nella sua agenzia, ma che non avrebbe imposto mai niente a nessuno.

“Sì era un ambiente sano e io l’ho frequentato tanto. Quello che c’è sempre stato era un “clan”, nel senso che si viveva come una grande famiglia. Alberto aveva una villa meravigliosa a Zagarolo. Dopo la tragedia, un po’ perché è fallita la Ares un po’ perché ha subito questo grande lutto, non ci siamo più frequentati. L’ho sentito per il funerale e nei primi periodi, poi non ci siamo più sentiti.

Certo ti davano dei consigli, quello sicuramente. Su come comportarti, ad esempio. Tarallo anche a me consigliava le cose. Un esempio, proprio a proposito di Grande Fratello. Mi proposero di farlo e lui mi disse che la trovava una cavolata. Ma se dicessi che mi ha imposto di non farlo direi una sciocchezza (ride, ndr). Sicuramente ti dava dei consigli, ma come li ha dati a mia sorella, a me e a chi ha lavorato con lui, ma consigli anche abbastanza perentori. Secondo me questa cosa va fatta così perché è giusto così. Però poi sceglievi tu. Anche a me disse che avrei dovuto cambiare nome, perché chiamandomi “Arcuri” mi avrebbero sempre paragonato a mia sorella. Ma io, che ero fiero del mio cognome, volli mantenerlo.

Morra, si sentiva il nuovo Mastroianni. Poi la carriera si è arenata. Probabilmente ne attribuisce le colpe a Tarallo. Colpe che magari Tarallo ha pure, perché forse gli ha fatto fare solo un certo tipo di personaggio e non lo ha fatto studiare. Molti attori dell’Ares decidevano di non studiare perché si sentivano già arrivati.

Tarallo faceva un po’ il mecenate. Prendeva queste persone semi sconosciute nelle quali individuava del potenziale, come fanno le major a Hollywood. Ma con il benestare di chi era contento di lavorarci e di fare ciò che diceva Tarallo. Se non eri contento potevi tranquillamente rifiutare, non ti costringeva”.

Sergio Arcuri ha recitato in diverse fiction Ares: Io non dimentico, L’onore e il rispetto, Caterina e le sue figlie 3, Viso d’angelo, Pupetta, Baciamo le mani e Furore.

Sergio Arcuri sul cambio nome di Adua.

“Garko e Adua? Te ne parlo in maniera sincera. Esiste il gioco delle parti. Adua era una giovane ragazza che veniva dalla Sicilia, per venire a fare le cose in Ares prendeva l’autobus, e nel giro di pochissimo tempo è diventata la protagonista. In una prima fase, che non so quanto sia durata, era contentissima di quanto aveva avuto e di quello che Ares, e Tarallo nello specifico, le avevano dato. Mi ricordo la questione del cambio del nome, per esempio. Mi disse che non era per niente contenta di chiamarsi Adua Del Vesco, perché era un nome, come diceva lei, “vecchio” e lei era una ragazzina, aveva 20 anni, forse anche meno. “È un nome vecchio, non mi piace per niente. Però va bene lo cambio se è una cosa che mi serve per la mia carriera”, mi disse”.

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