Uomini e Donne: Andrea Nicole piange per colpa dei corteggiatori, Gabrio fa una confessione sul suo passato

29 Set 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Uomini e Donne Gabrio e il suo passato

Momenti difficili per Andrea Nicole, che oggi a Uomini e Donne è scoppiata in lacrime. Ciprian ha ammesso che se ci fosse l’opportunità, sarebbe disposto ad andare in esterna anche con Roberta Giusti. Nicole ha confessato di avere paura che i suoi corteggiatori non siano davvero interessati a lei. La tronista ha timore che loro non siano del tutto sinceri per paura di ferirla.

“Sto così per le persone che ho davanti. In questo caso Ciprian, ma non dipende da lui nello specifico. Ho paura che possano non avere intenzioni sincere nei miei confronti. Questa cosa mi ha buttata giù. Mi sono detta ‘sto tornando indietro’. Su cose che non voglio più vivere e che non mi fanno piacere. Ho tanta paura, non saprò mai cosa pensa davvero una persona. Magari omettono qualcosa per non offendermi. Non voglio più sentirmi in difetto rispetto alla persona che ho accanto”.

Il passato di Gabrio, il racconto a Uomini e Donne.

Quel belloccio di Gabrio ha cercato di dimostrare ad Andrea Nicole che tutti abbiamo un passato più o meno complicato, ma che questo non deve tormentarci. Il ragazzo ha raccontato di essere stato adottato e di com’è stata la sua infanzia.

“Nasco in Russia, in una città che si chiama Volvograd, la vecchia Stalingrado. I miei ricordi partono dai quattro anni, i miei genitori biologici si erano separati e a me avevano detto che mio padre fosse morto. Dovetti vivere con mia madre. Eviterò di darle tale merito e la chiamerò Lilit: non era mai in casa, era sempre in giro ad ubriacarsi e a farsi di qualcosa. Così per giorni ero costretto a provvedere a me stesso, anche settimane. Andavo a rubare o a fare la carità fuori dai supermercati, con in mano un vecchio cappello militare russo.

Cercavo di appesantire le mie mani quando non mi andava bene, andavo nei palazzi condominiali grigi e massicci. Lì facevo rampa per rampa e passavo al setaccio ogni porta, in cerca di qualche moneta. Una volta mi aprì una delle tante coppie, mi fecero entrare, non mi diedero dei rubli ma preferirono offrirmi un pasto, del brodo. Io mi affannai a mangiare, bagnando tutto il pane. Nel frattempo loro, stretti come quando si è addolorati, mi fissavano con gli occhi lucidi. Anche da piccolo odiavo quello sguardo di compassione, come lo odio oggi. Finito il pasto, chiesi se avevano da lasciarmi qualcosa per il ritorno a casa.

Mi nascondevo tra le fodere del divano e mi addormentavo nel mio pianto, quando Lillit tornava a casa, versava sempre in situazioni vergognose. L’unica cosa che faceva era cercare una cinghia in cuoio, mi frustava sino allo svenimento. Nel frattempo, fra un singhiozzo e l’altro, chiedevo “Perché mamma, perché”. Ma ciò che vedevo nei suoi occhi era la colpa della mia nascita. – ha concluso il corteggiatore di Uomini e Donne – Non racconterò mai più questa cosa, l’ho detto solo per pareggiare i conti per la nostra conoscenza”.

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