Tv

Tommaso Zorzi si apre, la confessione in lacrime: “Il mio più grande rimpianto”

Anthony Festa 29/05/2025

article-post

I suoi follower sono abituati a sketch, reel ironici, video pungenti e parodie, ma nelle ultime settimane Tommaso Zorzi ha mostrato un lato quasi inedito di sé. L’influencer ha scritto un libro in cui ha raccontato la vita della marchesa Luisa Casati Stampa, in cui ha intravisto anche qualcosa di sé stesso. Per la promozione del libro Tommaso Zorzi ha rilasciato una serie di interviste nelle quali si è aperto più del solito ed ha parlato anche di periodi complicati, come quello in cui si era avvicinato alle droghe.

Ieri invece, ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona, il vincitore del GF Vip ha ricordato sua nonna, scomparsa durante la pandemia. Il 30enne si è commosso e ha rivelato che il suo più grande rimpianto è proprio quello di non essere riuscito a fare coming out con la nonna, che negli ultimi anni di vita non riusciva nemmeno a parlate per via di un ictus.

Tommaso Zorzi su sua nonna: “Volevo solo essere onesto con lei che mi amava più di tutti”.

“Tra l’altro è una canzone che non riesco a sentire tanto, è un brano che mi ricorda mia nonna. Era una canzone che mi cantava mia nonna per addormentarmi, ed è una canzone che è rimasta uno dei miei talloni d’Achille, nel senso che è la cosa che più mi ricorda mia nonna in assoluto, e Vola Colomba è rimasta un po’ una ferita aperta, è una canzone che non riesco ad ascoltare tutta per intero, ed è il pezzo che credo più rappresenti il rapporto che ho avuto con mia nonna, perché racchiude proprio la tenerezza di una nonna che canta una nanna al nipote e lo fa addormentare. Poi mia nonna purtroppo non c’è più.

Lei mi ha capito subito, ma il mio più grande rimpianto è stato quello di non essere mai riuscito a dirglielo io, perché mia nonna è morta di Covid, chiusa in un RSA. Ha avuto un ictus, quindi per gli ultimi 5-6 anni di vita non parlava, però ovviamente capiva tutto, e io in quei 5-6 anni non ho mai trovato il momento giusto per dirglielo. Fino a quando poi è arrivato il Covid, la chiudono ogni una struttura e non l’ho praticamente mai più vista. E il mio più grande rimpianto è un po’ quello di dire, “cavolo lei mi amava veramente, ero proprio il primo nipote…” Ci sono dei filmati di me da bambino a 2-3 anni vestito da contadina, perché così volevo, mia nonna era la prima che proprio si impuntava, “se lui vuole vestirsi così io lo vesto così”, cioè chiunque si avvicinava lei lo sbranava. E il fatto che io non abbia mai avuto la possibilità di dirglielo di persona mi tormenta abbastanza, perché lo avrebbe capito e non sono stato onesto fino in fondo con lei. Volevo essere onesto con la persona che credo, dopo mia madre, più mi ha amato al mondo ed è uno dei rimpianti più grandi che ho”.

Potrebbe interessarti anche