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Scivolone di Lorenzo, che al Grande Fratello usa un termine “orrendo”
Anthony Festa 04/12/2024
Ci risiamo, ancora una volta Lorenzo Spolverato è al centro di una polemica per un suo scivolone. Dopo essere stato ripreso più volte da Alfonso Signorini per i suoi atteggiamenti aggressivi, il concorrente ne ha combinata un’altra (a quanto pare è recidivo). Spolverato durante una litigata con Shaila Gatta ha detto: “Non sono folle, non sono matto, non sono mica mong0lo, non ho delle difficoltà a capire quello che succede“. Ovviamente le parole di Lorenzo hanno fatto scoppiare un polverone sui social.
“non sono mongolo”@GrandeFratello @alfosignorini serve altro?#fuorilorenzo #grandefratello pic.twitter.com/mX7QQWkiXQ
— ❤️Ely63❤️ (@Ely63M) December 4, 2024
Lo scivolone di Lorenzo, gli esempi dal passato.
Non è la prima volta che un gieffino fa uno scivolone come quello di Lorenzo Spolverato. Due anni fa anche Cristina Quaranta ha usato la parola ‘m0ng0loide’ con un’accezione non certo positiva ed è stata bacchettata da Alfonso Signorini: “Ti ho voluta per la tua personalità, ma una cosa non mi è piaciuta. Hai sclerato ok ma può capitare. Quello che non mi è piaciuto è che non so con chi stessi parlando, ma litigando hai detto una serie di insulti, aggettivi negativi e tra questi anche la parola ‘mongoloide’ in accezione negativa, è una roba orribile. Devi chiedere scusa, mi ha dato proprio fastidio. Non si può a 50 anni cadere in queste cose tremende“.
Il caso di Selvaggia Roma.
Nel 2020 è stata Selvaggia Roma a pronunciare la stessa parola usata da Lorenzo Spolverato e anche lei l’ha fatto in un contesto non positivo. In quell’occasione è intervenuta anche l’associazione CoorDown, chiedendo la squalifica della gieffina.
“Dopo le espulsioni per blasfemia e per l’uso della N-word, CoorDown chiede l’espulsione per la concorrente Selvaggia Roma. Nella diretta del Grande Fratello Vip di sabato sera la concorrente Selvaggia Roma parlando con un compagno del reality ha usato la cosiddetta r-word. Ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio in cui la parola “mongoloide” viene usata con un’accezione dispregiativa e le persone con sindrome di Down e le loro famiglie vengono gravemente offese. Ancora una volta accade di sentire questo termine in diretta televisiva nel corso di talk-show e programmi molto seguiti, dalla viva voce di noti giornalisti e persino sulle prime pagine dei giornali.
Offendere usando i termini della disabilità è purtroppo all’ordine del giorno, CoorDown chiede di smetterla di usare la parola “MONGOLOIDE” per offendere, al pari di “autistico”, “handicappato”, “cerebroleso”, così come ritiene offensivo e discriminatorio usare “ebreo” o “zingaro” con tono dispregiativo, non è questione di “politically correct” o di forma, è questione di sostanza. Le parole sono importanti e il linguaggio è la base della nostra cultura ed è da qui che bisogna partire”.