Sangiovanni fa una confessione: “Un vero inferno, quando sei diverso hai due strade”

Dal periodo buio, alla sua diversità.

29 Giu 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Sangiovanni parla della sua diversità

Grande popolarità, dischi d’oro, migliaia di ragazzi che lo seguono, una storia d’amore e successo professionale, ma la vita non è sempre stata così buona con Sangiovanni. L’Amico di Maria si è aperto con Alessandro Alicandri e a Tv Sorrisi e Canzoni ha parlato del suo periodo buio.

“Non è stato facile. In realtà avevo grossi problemi di ansia e paranoia. Ho fatto psicoterapia e ho pure preso dei medicinali. Ma solo quando ho cominciato anche a scrivere le cose sono migliorato davvero“.

Per fortuna le cose sono migliorate grazie anche alla musica: “In un certo senso mi è servito. In che modo? Hai presente quel film horror dove c’è un demone interiore che ti imbruttisce? Quando le mie parole finivano sulle note del telefono era come se, per un po’, me ne potessi liberare. Poi era un insieme di cose. Ad esempio la scuola era diventata un inferno. Un conto è quando vieni bullizzato dai compagni, un altro conto è quando anche i professori ti dicono: ‘Tu non combinerai mai niente nella vita’. Mi chiudevo in camera senza amici, incompreso“.

Il cantante di Malibù ha spiegato che i suoi pezzi sono allegri perché gli permettevano di vivere una vita che sognava e che non aveva nella realtà: “Quella dei brani era un’esistenza piena di colori. Quel ‘disagio’ mi ha portato a essere un uomo grande troppo presto. Non sognavo, non giocavo e tenevo tutto dentro“.

Sangiovanni ha anche fatto una bella riflessione sulla diversità. Quando non ci si sente parte di un grande gruppo e la società ci fa sentire diversi le strade sono due, omologarsi e fingere, o non vergognarsi e mostrarci per quelli che siamo: “Quando ti senti diverso hai due strade: o diventi quello che gli altri vogliono o inizi a gridare al mondo chi sei davvero. E Amici mi ha permesso di urlare“.

Sangiovanni, come Giulia Stabile l’ha aiutato.

“Se stare al mondo a volte è difficile e pesante, a un certo punto puoi scegliere di guardare la realtà con occhi diversi. Come un bambino ma non in modo infantile. Giulia in questo mi ha aiutato tantissimo. A volte la guardo e le dico: ‘Ma come fai a guardare il mondo così?’. Sto imparando, con qualche anno di ritardo, a essere il bambino che non sono mai stato”.

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