Pechino Express: svelati i segreti sulla scelta del cast e del percorso

11 Mag 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

pechino express

Questa sera Pechino Express chiuderà i battenti e decreterà la coppia vincitrice. Per l’occasione Blogo ha intervistato Leopoldo Gasparotto, Head of Programmes di Banijay Italia, la società di produzione che dà vita al reality.

In gara sono rimasti gli Italo-Americani (Joe Bastianich e Andrea Belfiore), i Novelli Sposi (Federica Pellegrini e Matteo Giunta) e le Mediterranee (Carolina Stramare e Barbara Prezja), ma com’è nato il cast e in che modo sono state formate le coppie?

“In generale il casting lo immaginiamo a prescindere dalla rotta: in fondo le caratteristiche che cerchiamo nelle coppie prescindono dalla coppia. Capita, però, che si debba rinunciare a qualche idea e a qualche nome proprio a ‘causa’ del percorso: una delle regole che ci diamo, ad esempio, è che non ci siano concorrenti troppo avvantaggiati e così escludiamo coppie che parlino le lingue locali. Un paio di anni fa, ad esempio, decidemmo di non ‘arruolare’ concorrenti che parlassero arabo. E’ l’unico caso in cui il percorso può condizionare la scelta del concorrenti”.

E ancora:

[…] Noi cerchiamo sempre di inserire qualche ‘nuova scoperta’, qualche personaggio meno conosciuto al grande pubblico, e il web è senza dubbio una fonte. Gli Avvocati le abbiamo trovate su Instagram, ovviamente, tramite il loro discusso profilo e ci sono piaciute proprio perché controverse, non politically correct. Hanno fatto la loro gara, come tutte le coppie, in grandissima autonomia e sono venute fuori per come sono. Non sono certo le prime concorrenti a non aver fatto nulla per ‘risultare simpatiche’, diciamo così: ogni anno ce n’è almeno una coppia”.

Pechino Express, la scelta del percorso

Leopoldo Gasparotto in merito alle rotte di Pechino Express ha poi aggiunto:

“In genere si concorda una rotta con broadcaster e si procede poi con sopralluoghi estremamente, estremamente, dettagliati. Andiamo sul territorio, percorriamo tutta la tappa ipotizzata per i concorrenti, col risultato che il sopralluogo dura di fatto quanto le riprese che saranno poi fatte con le coppie, anzi qualcosa di più: diciamo che il sopralluogo prende almeno un mese e mezzo/due. Da qui scriviamo la bibbia del programma e su questo organizziamo la logistica necessaria per tutto il percorso. In pratica lavoriamo a ciclo continuo”.

E sulle tappe future…

“Ci piacerebbe trovare qualche itinerario inedito e ce ne sono da fare, ma io penso che il ‘vero’ Pechino Express guardi più a Oriente che all’Occidente e per varie ragioni. Intanto perché lo shock culturale è linguistico è maggiore: in Occidente riesci a riconoscere codici culturali e di comportamento, hai più dimestichezza anche sulla lingua. Quando penso all’Oriente non intendo solo l’Estremo Oriente, anche se il Giappone è stato finora forse il più ‘scioccante’ culturalmente: abbiamo fatto solo due puntate in Giappone, anche perché, diciamocelo, è piuttosto caro”.

 

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