Patrizia Reggiani svela cosa pensa di Lady Gaga che la interpreterà in un film

27 Gen 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

A novembre al cinema arriverà Gucci, il nuovo film di Ridley Scott che parlerà dell’omicidio di Maurizio Gucci, nipote del noto stilista e fondatore della maison Guccio Gucci.

Nel cast oltre Lady Gaga che vestirà i panni di Patrizia Reggiani che nel 1995 è stata condannata a 29 anni (poi ridotti a 26 in appello) per aver orchestrato l’assassinio dell’ex marito, ci sono anche Robert De Niro, Jared Leto, Adam Driver, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney e la new entry Jeremy Irons: in tutto 6 premi Oscar.

Ridley Scott dirigerà da una sceneggiatura di Roberto Bentivegna, basata sul libro di Sara Gay Forden, The House Of Gucci: A Sensational Story Of Murder, Madness, Glamour And Greed.

Intervistata da Novella 2000, Patrizia Reggiani – ora on demand su Discovery+ col documentario Lady Gucci, la storia di Patrizia Reggiani – ha parlato di Lady Gaga e del regista Ridley Scott.

“Se mi piace Lady Gaga? Immensamente. A chi non piace? È un genio, a quattro anni già suonava il piano come Mozart ed è stata la più giovane studentesse ammessa alla Columbia University di New York”.

E ancora:

“Mi ricordo, lui è un regista pazzesco. Sono venuti a casa mia, per chiedere, per sapere, ma allora c’era ancora mia madre Silvana, lei fu irremovibile, fu un no su tutta la linea”.

Gucci, la storia dell’omicidio voluto da Patrizia Reggiani

Il film si baserà sulla vita di Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani fino all’omicidio che ha sconvolto la maison. Omicidio che ha visto finire in carcere Patrizia Reggiani (accusata di essere la mandante), Benedetto Ceraulo (l’esecutore materiale che ha sparato quattro colpi di pistola a Gucci), Orazio Cicala (l’autista che ha aiutato Ceraulo a scappare), Ivano Savioni (che ha materialmente organizzato l’omicidio) e Giuseppina Auriemma, accusata di essere stata l’intermediaria fra la Reggiani e gli altri ragazzi.

Patrizia Reggiani, ora tornata in libertà, il 9 novembre 2000 ha tentato il suicidio in carcere impiccandosi con le lenzuola alle sbarre della sua cella, venendo salvata. Quando le fu proposta la semilibertà decise di rinunciarvi poiché, come da lei dichiarato, non aveva mai lavorato in vita sua e avrebbe preferito rimanere in cella.

Il 20 febbraio 2017 è stata scarcerata.

 

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