Paola Turci, 24 anni nascosta: “Non sapevo neanche cosa fosse l’omosessualità”

07 Lug 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

paola turci

Paola Turci oggi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dove ha parlato di sua moglie Francesca Pascale e del suo orientamento.

“Quanti anni ci ho messo per dire la verità? Ventiquattro. Ventiquattro anni per sconfessarmi. Per rivelare che non era vero niente: no, non stavo bene, non ero felice. Ho trascorso ventiquattro anni a nascondermi. Come i bulimici che mangiano e giurano di non aver mangiato niente”. […] “La prima volta che ho visto due ragazze baciarsi è stato a un mio concerto. Da bambina non sapevo nemmeno cosa significasse omosessuale, non era un argomento affrontato nella mia famiglia borghese anni Settanta”.

Paola Turci, prima di prendere coscienza di sé, è stata per anni con uomini. La sua relazione più celebre è stata col tennista Paolo Canè e poi con il giornalista di R101 Andrea Amato, con cui è convolata a nozze nel 2010, per poi separarsi nel 2012.

“Non mi sono mai definita attraverso la s3ssualità. Ho avuto molti uomini, eppure nessuno mi ha mai detto con accezione negativa: sei etero. Al contrario mi dicevano che sembravo lesbica per via dei muscoli e della voce bassa. In quel momento stavo con uomini: fidanzata, sposata. La gente continua a dire lesbica come un’offesa, invece è un aggettivo”.

Paola Turci su Francesca Pascale: “Non mi incuriosiva, poi ho letto una sua intervista..”

“Francesca Pascale? Non m’incuriosiva, poi un giorno leggo una sua intervista e rimango colpita. Quello che dice sui diritti, sulle ingiustizie. Al che la cerco su Instagram dove lei era arrivata da poco per cercare me. Così mi ha detto. Mi seguiva come cantante. Io metto un like a una sua immagine in sostegno di Radio Radicale. Dal like iniziamo a scriverci. Ciò che ci rappresenta? Il camper. Ci piace viaggiare in camper. Siamo andate a Amsterdam, e a Parigi. Francesca ha individuato il modello su internet, lei in questo è brava, ricerca. Quindi andiamo dal rivenditore. Ricordo la strada per tornare a casa: lei davanti col camper, io dietro in macchina. Non è grandissimo: un living con due panche e un tavolo. Chiuso il tavolo, dal soffitto viene giù il letto. Guida Francesca. Ogni tanto ci fermiamo in autogrill, ma non scendiamo. Rimaniamo dentro, andiamo in bagno. Ripartiamo”.

 

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