Michele Bravi commenta la polemica di Arisa e Giorgia Meloni

19 Giu 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Michele Bravi va su Arisa

Dopo l’esperienza come giudice ad Amici di Maria accanto a Cristiano Malgioglio e Giuseppe Giofrè, Michele Bravi mercoledì prossimo si esibità al Castello Sforzesco con lo spettacolo Mondo Sottile Live. Per l’occasione il cantante ha rilasciato un’intervista ad Andrea Conti per Il Fatto Quotidiano. Tra le tante cose Michele Bravi ha detto (più o meno) quello che pensa delle dichiarazioni fatte da Arisa nel programma di Peter Gomez, La Confessione.

“Cosa penso delle sue parole sulla comunità LGBTQ+? Questo è il mese del Pride e la vicenda di una mia collega è stata usata come gossip più o meno fondato. Non ho visto l’intervista completa, forse anche per disinteresse, quello che ho letto è solo il titolo sensazionalistico. In questo mese celebriamo la lotta per i diritti e mi dispiace per che un gossip del genere – per quanto uno possa essersi esposto nel bene o nel male – non si stia parlando di quanto a livello istituzionale si possa fare”.

Michele Bravi e le parole su Arisa.

Diciamola tutta, Michele è intelligente e sveglio e alla domanda scomoda su Arisa sembra quasi abbia cercato di ‘svicolare’. Per fortuna il giornalista ha riportato l’artista sulla questione chiedendo: “Ma in che senso ‘il gossip su Arisa’? Lei ha dato una visione chiara di Giorgia Meloni“. Bravi ha quindi risposto nel merito, ma ha comunque detto di non voler attaccare o difendere la collega.

“Quel titolo ha fagocitato il tema del Pride. Credo che chiunque abbia una propria autonomia di giudizio, ma bisogna spostare il focus sulle battaglie e sul fatto che bisogna che la comunità sia tutelata dal punto di vista istituzionale”.

Arisa la conosco come collega e come professionista. Empatizzo con lei perché io stesso nelle interviste tante volte sono stato ingenuo, non volendo. Intendiamoci c’è sempre una responsabilità, a prescindere da tutto, per quello che diciamo. È una persona che ha i mezzi per difendersi e non mi sento di autorizzare o non autorizzare quello he ha detto. Se l’attaccassi sarei scortese perché se ne sta già parlando, se la difendessi rischierei di insultare la sua intelligenza. Ha commesso un errore, può fare un passo indietro e non spostare nulla sul tema centrale del Pride”.

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