Mengoni si espone sul caso di Padova; Feltri la spara grossa

A distanza di un mese dalla bandiera progress pride sventolata sul palco dell’Eurovision Song Contest, Marco Mengoni è tornato a esporsi in favore della comunità LGBT+ e lo ha fatto dal palco del suo concerto.

Trovandosi proprio a Padova, città dove la Procura ha impugnato 33 atti di nascita di coppie di famiglie omogenitoriali, Marco Mengoni ha urlato al microfono: “Non c’è proibizione in amore mai. E visto che siamo a Padova aggiungo che un’altra cosa che dovrebbe essere proibita è decidere cosa sia famiglia e dei figli“.

A DavideMaggio.it nel backstage del concerto ha aggiunto:

“Quello che posso dire adesso è che – da essere umano, non da politico – mi sembra una cosa disumana. Non ho molte parole da aggiungere perché stiamo parlando comunque di bambini, di vite, stiamo parlando di emotività soprattutto ad un’età più piccola. Per me la famiglia è quella che ti insegna a vivere, quindi lo può essere chiunque. Dirò una cosa forte però sono convinto di questo. Pur avendo dei genitori meravigliosi, molto l’ho preso da mia nonno. Mi ha insegnato a vivere. Famiglia è qualcuno che ti dà amore e ti insegna cosa potrebbe essere giusto e cosa potrebbe essere sbagliato e ti rende capace di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato quindi mi sembra assurdo”.

Mengoni guarda il futuro, Feltri no.

Ma se da una parte Marco Mengoni si è esposto in favore della comunità LGBT+, dall’alta – nel solito giorno – Vittorio Feltri, ovvero il candidato a Presidente della Repubblica proposto dal centro destra – ha scritto su Twitter: “Cari amici gay lo volete capire che il c**o è un’uscita di sicurezza e non un’entrata secondaria?“, aggiungendo poco dopo che i suoi cari amici gay che lui chiama amorevolmente con la parola con la F possono fare ciò che vogliono a letto, l’importante che sappiano che quella è un’uscita e non un’entrata.

Non sapevo che facesse il vigile, oltre che il direttore di giornale.