Maria De Filippi: qual è stato il suo cachet per andare da Fazio e la Venier? Parla Dagospia

15 Gen 2021 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Maria De Filippi negli ultimi mesi è stata ospite in Rai un paio di volte: prima da Mara Venier a Domenica In (ottobre 2020), poi da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa (gennaio 2021).

Il nome di Maria De Filippi in Rai fa sempre discutere e molti si sono domandati quanti soldi la tv statale abbia sborsato per averla nel proprio parterre di ospiti. La risposta è semplice: niente.

Maria De Filippi, infatti, per andare ospite in Rai dalla Venier e da Fazio non ha percepito alcun gettone, come sottolineato da Giuseppe Candela su Dagospia.

“Quando Maria De Filippi presenzia in un programma sulle reti Rai le proteste sono dietro l’angolo. Così il suo arrivo da Fazio, con tanto di parodia a C’è posta per Te (dove la sera prima aveva celebrato la serie Rai Doc-Nelle tue mani), ha fatto arrabbiare alcuni esponenti di Pd-Lega-Italia Viva oltre al consigliere del Cda Riccardo Laganà. La conduttrice per l’ospitata da Fazio, come dalla Venier, non ha percepito alcun cachet“.

Maria De Filippi: la sua presenza in Rai suscita polemiche

Andrea Romano, esponente della Commissione di Vigilanza Rai, ha così commentato l’arrivo della conduttrice di Uomini e Donne in prima serata in Rai.

“Molto efficace e divertente la parodia di C’è Posta Per Te che Maria De Filippi ha messo in scena da Fazio su Rai3. Ma mi domando se sia normale, nell’interesse del servizio pubblico radiotelevisivo, che il direttore di Rai3 Franco Di Mare autorizzi la concessione di un enorme spazio televisivo a favore dello strumento principale della concorrenza Mediaset contro la Rai1.

Stiamo infatti parlando di un rilevantissimo spot, andato in onda proprio su Rai3, alla principale trasmissione della programmazione Mediaset del sabato sera (la principale sera della settimana televisiva) contro la programmazione della rete ammiraglia Rai. Quello che è andato in onda da Fazio, con l’approvazione di Franco Di Mare, è un esempio di autolesionismo Rai e un pessimo precedente per chiunque abbia a cuore la valorizzazione delle risorse del servizio pubblico”.

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