Jonathan Bailey: “Compagni di Viaggio, lo show più gay che potessi fare”

18 Nov 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Jonathan Bailey su Fellow Travelers

Lo scorso ottobre su Paramount+ ha debuttato Compagni di viaggio (Fellow Travelers) una bella serie che racconta di un amore tra due uomini ai tempi del maccartismo. I protagonisti dello show sono Matt Bomer e Jonathan Bailey e proprio il nostro adorato visconte Anthony ha spiegato come mai dopo Bridgerton ha deciso di recitare in una serie così diversa come Fellow Travelers (qui le curiosità sulla scena del piede).

Jonathan Bailey: “Volevo la cosa più gay possibile”.

“Fellow Travellers è arrivato al momento giusto. Qualcuno mi ha chiesto ‘cosa vuoi fare dopo Bridgerton?’. Grazie anche a quella serie mi sono trovato nella posizione di poter avere un’ampia scelta di cose da fare. Sapevo di voler realizzare una travolgente storia d’amore gay perché non ne avevo viste molte rappresentate bene, soprattutto una che fosse dettagliata nell’arco di otto ore. E per le tematiche trattate ho capito subito che non potevo fare qualcosa di più queer di Fellow Travellers, che è lo show più gay che potessi fare. – ha continuato Jonathan Bailey  su Gay Times – E devo dire che questa nuova serie mi ha dato molte soddisfazioni, in primis alcuni messaggi che ricevo dai fan.

Le persone mi hanno inviato messaggi scrivendomi: ‘Non sono ancora uscito allo scoperto, ma guardare questo show mi sta aiutando in un modo che non puoi capire’. Altri mi hanno detto che la serie è servita loro a fare coming out, e queste sono persone anche tra i 40 e i 50 anni. Ci sono queste generazioni che Fellow Travellers mette in evidenza, persone che sono più spaventate che mai di sentirsi giudicate se dovessero finalmente uscire allo scoperto e dire la loro verità. Sono consapevole del fatto che ci sono persone di ogni età che si sforzano di vivere in modo autentico.

La gente guarda l’ambientazione di Fellow Travellers degli anni ’50 e dice: ‘Dio, quanto deve essere stato terribile allora’. Siamo incredibilmente privilegiati in Occidente. L’America degli anni Cinquanta è praticamente la situazione in cui si trovano in gran parte del mondo adesso. Ci sono così tanti posti in cui le persone sperimentano quel livello di oppressione”.

Insomma, il nostro Jonathan Bailey è bello, bravo, talentuoso e anche intelligente.

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