Joe Germanotta, il papà di Gaga fa scoppiare una polemica: sfogo sui migranti

Lady Gaga ha partecipato attivamente alla campagna elettorale di Hillary Clinton ed ha supportato anche Joe Biden, ma la stessa cosa non si può dire di suo padre, Joe Germanotta. L’uomo ha appoggiato pubblicamente Donald Trump, nonostante quest’ultimo abbia attaccato duramente sua figlia. Il padre della popstar è tornato a far parlare di sé in questi giorni per le sue parole sull’emergenza dovuta all’ondata di migranti che ha investito New York City.

Joe Germanotta a Fox News si è lamentato perché gli immigrati messicani starebbero ‘devastato’ il lussuoso quartiere newyorkese nel quale abita. Ovviamente le sue parole hanno fatto scoppiare una polemica.

Oggi il papà di Lady Gaga, Joe Germanotta, non proprio un poveraccio immagino, si è lamentato di come abbiano ridotto (i migranti) il suo elegante quartiere nell’Upper West Side. Potremmo suggerirgli di comprare una casa a Capalbio, o no? pic.twitter.com/ozZThEHO2k

— Ettore Avanzini (@ettoreavanzini) August 10, 2023

Joe Germanotta, lo sfogo contro i migrandi.

“La situazione è degenerata, prima non era affatto così. Se fosse stato così quando le mie figlie stavano crescendo, non sarei rimasto a New York.

Portare qui i migranti di notte è stata un’operazione segreta. Sono stati portati in autobus nel cuore della notte, come quando li hanno portati a Westchester , non volevano che nessuno sapesse cosa stava succedendo. È stato tutto piuttosto rapido.

Dall’arrivo dei migranti, la qualità della vita nella zona ha subito un duro colpo, ad esempio fanno feste che durano fino al mattino presto, c’è la prostituzione, ragazzini che gridano e corrono su motociclette, conducenti di scooter che devastano le strade. Ora ci sono 500 migranti che vivono in quel dormitorio. Da allora è iniziato tutto il caos.

Le donne che si vendono vanno e vengono. Al mattino, vedi queste signorine che escono dall’edificio. La parte peggiore è di notte. Il rumore. Inizia verso le 10 e dura fino alle 4 del mattino. Suonano musica e corrono su e giù per le strade con il loro motocross e le loro moto.

Non mi dispiace averli lì. Staranno lì per tre anni. Quello è il contratto, ho capito. Ma almeno gestiteli. Mettere in atto un piano di sicurezza, come la presenza fissa di polizia e di un codice di condotta. Sono ospiti nel nostro quartiere e hanno praticamente preso il sopravvento. I marciapiedi che prima erano per lo più puliti ora sono pieni di spazzatura per colpa loro.

La maggior parte delle persone nel mio edificio sono proprietari. Sentono che questa situazione ha influito sui valori delle loro proprietà”.