Irene Ghergo, l’autrice di GF Vip e Belve, sulla Lucarelli: “Invidia”

15 Apr 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Irene Ghergo autrice di Belve

Non è la Rai, Pronto Raffaella, GF Vip e anche Belve, questi sono solo alcuni dei programmi dietro ai quali c’è (o c’è stata) Irene Ghergo. La famosa autrice in un’intervista rilasciata a FanPage ha commentato le critiche che Selvaggia Lucarelli ha mosso alla Fagnani ed ha anche detto cosa pensa quando sente definire il GF Vip trash.

“Francesca è una mia amica e la prima stagione del programma l’ho firmata con  lei. E Belve è un titolo che ho inventato io e che ha funzionato. Trovo che lei sia molto fresca, molto nuova, sempre preparata, ma non lo fa pesare. E ha quel pizzico di ironia e di cadenza romana che me la fanno apprezzare moltissimo.

Le critiche di Selvaggia Lucarelli. Guardi, io ho scritto per anni una rubrica per DiPiù intitolata L’invidiosa e bisogna capire che l’invidia è importante nel mestiere della televisione. Sono convinta, però, che ogni tanto bisognerebbe anche sapersela riconoscere, perché ci farebbe stare molto meglio.

Il GF Vip è trash? Dispiace, naturalmente. Ma il GF Vip è un reality e i concorrenti non hanno un copione. E se lei entra in un bar dove ci sono dei giovani parlano in quel modo. Purtroppo, aggiungo, perché spesso sono molto maleducati. Così dentro la casa nessuno li può bacchettare”.

Irene Ghergo su Signorini e i temi LGBTQ.

In una vecchia intervista rilasciata ad Alessio Poeta per Gay.it, la nota autrice ha anche parlato di Alfonso Signorini e di adozioni gay.

“Signorini? Non ha deluso le mie aspettative, anzi. Una sera, salutandolo, gli dissi: “farò di te una star!”. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

I gay? Loro sono stati il mio miglior investimento! Mi sono sposata a diciotto anni, e sa cosa mi diceva mio marito? “Tu non sei sposata con me, tu sei sposata con loro!”.

Se sono favorevole alle adozioni per le coppie omosessuali? Sì, purché sia un gesto di vero amore e non un capriccio. Delle volte ho paura che qualcuno voglia ‘imitare’ un po’ troppo la famiglia tradizionale. Detto ciò, i bambini hanno bisogno solamente d’affetto e sono fortemente convinta che due uomini, piuttosto che due donne, possano darglielo. Se andrei ad un Pride? Certo”.

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