Tv
Inviata di Porta a Porta aggredita con pietre e bottiglie
Anthony Festa 26/09/2025

A pochi mesi dalla brutale aggressione di Rajae Bezzaz di Striscia la Notizia, un’altra inviata tv è stata vittima di violenza. Ieri sera Bruno Vespa si è occupato del preoccupante fenomeno delle baby gang che spadroneggiano in centro a Padova (così come in molte città italiane) e ha annunciato il servizio di Chiara Giannini rivelando che la giornalista è stata aggredita: “Ci occupiamo adesso di delinquenza minorile, di bande armate vere e proprie. Crescono i reati compiuti dai minorenni e era doveroso parlarne. L’autrice del reportage è la nostra collega Chiara Giannini, che è stata aggredita pesantemente da questi ragazzini che lei stava cercando di riprendere mentre questi stavano facendo delle cose non proprio buone. Vediamo però cosa le è successo“.
Nel video mandato in onda si vede l’inviata che entra in una kebabberia per fare delle domande ad alcuni ragazzini, che poi iniziano ad insultarla, due di loro le lanciano anche pietre e una bottiglia di vetro. Chiara Giannini nel filmato grida, “mi ha dato una botta, mi ha tirato una pietra” e poi chiama le forze dell’ordine “aiuto, siamo una troupe della Rai alla stazione ci stanno lanciando le bottiglie“.
Reportage sulle baby gang a Padova: una troupe di Porta a Porta è stata aggredita da alcuni ragazzi che hanno tirato una pietra (colpendo la giornalista) e delle bottiglie.
Il servizio completo questa sera su @RaiUno a #PortaAPorta #25settembre pic.twitter.com/mFhtsxU8JE
— Porta a Porta (@RaiPortaaPorta) September 25, 2025
Il presidente del Veneto, Luca Zaia è intervenuto su quanto accaduto alla giornalista Rai: “Quello che è successo a Padova alla giornalista Chiara Giannini e alla troupe di Porta a Porta è grave. Esprimo la mia vicinanza alla cronista e ai tecnici coinvolti. Lavorare su strada, spesso in contesti complessi, fa parte del mestiere di chi informa: non può diventare un rischio accettato né normalizzato. La libertà di stampa non è un privilegio delle redazioni: è un diritto dei cittadini a ricevere notizie. Per questo è doveroso che, di fronte a una telecamera, a un giornalista, a un microfono, prevalga sempre un rispetto concreto, ‘sacro’ nel senso del dovuto in una comunità democratica, da parte di chiunque e a qualsiasi età. Aggredire chi raccoglie e verifica i fatti significa colpire il diritto di tutti a conoscerli. C’è anche una responsabilità educativa, il fenomeno delle baby gang riguarda sicurezza e crescita civile. Lo voglio dire con estrema chiarezza: nessuno, tantomeno gruppi giovanili dediti a comportamenti violenti, può appropriarsi delle nostre città e delle nostre strade, mettendo a rischio l’incolumità e il decoro. Auspico che gli autori dell’aggressione vengano rapidamente identificati e condannati con fermezza, nel rispetto delle garanzie di legge. Non esistono zone franche contro l’informazione. Il Veneto rimane e rimarrà un luogo in cui chi fa giornalismo può e deve lavorare senza minacce né intimidazioni“.
Il comunicato della Rai per l’inviata aggredita.
L’organizzazione sindacale dei giornalisti della Rai, UsigRai con una nota ha condannato quello che è accaduto a Padova: “Condanniamo fermamente l’aggressione. Chi lavora al servizio dei cittadini e del loro diritto ad essere informati non può diventare bersaglio di facinorosi e violenti. Chiediamo che si accertino le responsabilità degli aggressori e si individuino con urgenza strumenti adeguati a garantire l’incolumità di chi fa informazione“.
La Rai invece attraverso una nota ufficiale ha espresso solidarietà nei confronti dell’inviata Chiara Giannini: “La Rai esprime la più ferma condanna per la grave aggressione subita dalla giornalista Chiara Giannini e dalla troupe di Porta a Porta durante la realizzazione di un reportage sulle baby gang a Padova. Nel corso delle riprese alcuni ragazzi hanno lanciato una pietra — che ha colpito la giornalista — e delle bottiglie contro la troupe. Un episodio inaccettabile, che rappresenta un attacco diretto alla libertà di informazione e al diritto-dovere dei giornalisti di raccontare la realtà. La Rai esprime piena solidarietà a Chiara Giannini e ai colleghi coinvolti, ribadendo il proprio impegno a garantire il diritto dei cittadini ad essere informati senza condizionamenti o intimidazioni“.