Hunziker a Verissimo, Lucarelli precisa: “Fango su di me. Puoi scusarti. Il giudice mi ha dato ragione”

03 Mar 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Michelle Hunziker a Verissimo

Nel 2018 Selvaggia Lucarelli ha condotto un’inchiesta su Doppia Difesa, la onlus di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno nata nel 2007 che si propone di aiutare le donne vittime di discriminazioni, abusi e violenze. La conduttrice e l’avvocata hanno querelato la giornalista accusandola di aver scritto falsità e di aver gettato fango sulla fondazione.

Oggi a Verissimo Michelle Hunziker ha difeso l’operato di Doppia Difesa: “Ci impegniamo tantissimo. Nel quotidiano non lo diciamo, perché la beneficenza non bisogna farla e poi sbandierarla, ma farla e basta. Doppia Difesa non è un gioco, è un progetto di vita al quale tengo tanto. Non ho risposto a quella polemica che è stata fatta, perché la nostra fondazione è onesta e l’ha detto anche il giudice nella sentenza che è uscita. Non siamo una fondazione fantasma, anzi. Per cui, certe volte bisogna stare attente a gettare fango su realtà che ci mettono tanto cuore. Anche durante la pandemia siamo andate avanti e siamo state operative“.

Selvaggia Lucarelli e la replica a Michelle Hunziker: “Il giudice mi ha dato ragione”.

Poco fa su Instagram Selvaggia Lucarelli ha sottolineato come il giudice abbia dato ragione a lei e non alle querelanti: “Questa l’avevi già detta Michelle, mi hai querelata e il giudice ha dato ragione a me. Quindi quella che è stata poco attenta a cosa faceva Doppia difesa (non rispondeva a troppe donne in pericolo e difficoltà) sei stata tu. E chi ha gettato fango su chi ha documentato la verità, sei stata tu. Si può ammettere l’errore e chiedere scusa, ma queste non sbagliano mai oh. Ripassa quello che ha scritto il giudice, ovvero che nessuno ha gettato fango ma è stata detta solo la verità“.

La Lucarelli ha anche pubblicato un documento in cui si legge: “Tutte le circostanze di fatto riportate nell’articolo dalla Lucarelli hanno trovato riscontro sicché non appare violato il citato canone di verità. La restante parte dell’articolo, trattandosi di un esercizio di giornalismo di inchiesta, riguarda i commenti personali della Lucarelli in merito alle risultanze dei suoi approfondimenti. È opportuno rilevare che, contrariamente a quanto sostenuto dalle querelanti, in nessun punto dell’articolo la Lucarelli appare aver affermato, o abbia fatto comunque intendere, che la Fondazione Doppia Difesa fosse un “ente fantasma” o che le stesse querelanti abbiano strumentalizzato il delicato tema della violenza di genere “per farsi pubblicità”. Data la riscontrata difficoltà di entrare in contatto con la Fondazione e l’apparente scarsità di iniziative pubbliche pubblicizzate sul sito e sul profilo Facebook (diverse dalla raccolta di fondi), la Fondazione appariva scarsamente operativa rispetto alla quantità di richieste e alla tempestività di risposte che le stesse avrebbero richiesto“.

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